Dalle origini al futuro

Per ritrovare le origini della "Rete delle reti" occorre risalire alla fine degli anni Sessanta, quando in piena "guerra fredda" il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, precisamente nel luglio del 1968, espresse la necessità di disporre di una rete di interconnessioni robusta, flessibile ed eterogenea. Questa avrebbe dovuto garantire in ogni circostanza la comunicazione tra i militari e gli scienziati a servizio del governo, permettere di aggiungere o eliminare facilmente collegamenti e di connettere tra loro e con diversi sistemi operativi hardware differenti. Cosi'  l'agenzia ARPA, dello stesso dipartimento, per soddisfare questa esigenza mise appunto, sotto il coordinamento di B.Tylor e L. Roberts,  un progetto denominato ARPAnet. L'idea di base era quella di prevedere diverse "strade" di comunicazione tra i vari computer, in modo che, se una di queste fosse stata interrotta per qualche motivo, i dati trasmessi avrebbero potuto seguire un altro percorso per giungere a destinazione. L'ARPA volle sperimentare la possibilità di connettere computer anche molto distanti tra loro, adottando la nuova tecnologia della trasmissione a "commutazione di pacchetto".

Inizialmente alla rete ARPANet erano collegati quattro computer Honeywell 516 con 12 Kb di memoria, che condividevano dati e permettevano ai ricercatori di scambiare informazioni e messaggi.

Nacque la posta elettronica o e-mail , che costitui' , forse, uno degli aspetti più attraenti per il pubblico non specializzato che si avvicinava al mondo delle telecomunicazioni, in quanto si poteva spedire una lettera dettagliata con la velocità di una telefonata. Nel 1971 i computer collegati erano già 37.

Nel frattempo ARPA promosse la definizione di regole (protocolli) per la trasmissione di dati tra reti di tipo diverso, cioè per l'internetworking; da tale termine deriva il nome Internet e già nel 1974 furono definiti due importanti protocolli: IP (Internet Protocol) e TCP (Transmission Control Protocol). La rete, nel frattempo, cresceva sempre più: centri di ricerca, università ed enti governativi ne entravano a far parte e verso la fine degli anni Settanta si svilupparono collegamenti tra ARPANet e reti simili di altri Paesi.

Nel 1979 alcuni esperti di informatica progettarono un'altra rete, la CSNet (Computer Science Network), che nel 1980 si uni' ad ARPANet tramite un gateway che usava i protocolli TCP/IP, dando origine, cosi', alla vera Internet.

Questa Rete di reti continuò a espandersi velocemente, tanto che, quando ormai i computer interconnessi erano più di 5000, gli elaboratori militari abbandonarono Internet e nel 1983 formarono la rete specializzata MILNet, che però non ebbe lunga vita.

Il fermento intorno alle telecomunicazioni cresceva in ogni parte del mondo, ma fu ancora negli Stati Uniti che nel 1984 un'altra agenzia governativa, la NSF (National Science Foundation), inaugurò la rete NSFNet. Questa collegava, tramite linee telefoniche e il protocollo IP, sei supercomputer dislocati sul territorio statunitense e attraverso un sistema a catena, permetteva a tutti gli istituti di istruzione o di ricerca di accedere, gratuitamente, ad almeno uno dei potenti supercomputer. Pian piano ARPENet fu sostituita completamente da NSFNet, la quale perse la sua connotazione scientifica e si apri' ad organi commerciali e civili.

Per gestire più agevolmente l'enorme traffico di dati furono predisposte delle dorsali (backbone) o meglio ancora "autostrade informatiche", su cui i dati viaggiavano più celermente rispetto alle "strade" più piccole ad esse collegate. Ogni utente collegato alla Rete aveva, cosi', migliaia di informazioni a disposizione; nasceva a questo punto l'esigenza di accedere non solo a dati di tipo testo, ma anche a immagini e suoni, sioè a informazioni multimediali.

Fu cosi' che in solo tre anni furono compiuti sviluppi tali da cambiare radicalmente il modo di intendere le telecomunicazioni. Il principale di questi fu la definizione, a opera di Tim Berners-Lee e Robert Cailliau, a partire dal 1991, di una particolare architettura denominata World Wide Web (WWW) presso il CERN (Centro Europeo per la Ricerca Nucleare) di Ginevra, che intanto era diventato il più grande sito Internet in Europa. Questa architettura permetteva di visionare semplicemente documenti multimediali sui computer collegati in Rete, spostandosi (navigando) da un documento all'altro, seguendo il filo rosso del proprio interesse e della propria curiosità. La tecnica usata è quella dell' ipertesto: alcune parole in un documento nascondono legami con altri documenti. Per facilitare la "navigazione" fu creato un tipo di software, detto broswer (sfogliatore), che offriva strumenti per sfogliare il libro "multimediale" costituito da tutte le pagine collegate tra di loro.  

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