Ultimo aggiornamento: 03/03/2005

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis

Ringrazio moltissimo Ivana Niccolai che ci propone la lettura del libro:

A cura di Paola Lerza e Gemma Tardivelli, “BEFFE DI TUTTI I TEMPI – Viaggio nella letteratura dello scherno”, Bertello edizioni, 1995  (Pagine: 240)

Il volume fa parte della collana “I QUADRI – Pinacoteca di letteratura”.

Nell’INTRODUZIONE, dedicata a “Il comico e l’umoristico”, si legge: “[…] In linea di massima il comico nasce dal compiacimento col quale si coglie il lato debole di un oggetto o un’imperfezione imputabile all’uomo o al caso. L’effetto comico si realizza nel momento in cui , confrontandoci con la situazione presa in esame, proviamo un senso di superiorità. Altre volte il divertimento nasce dall’attesa delusa: accade cioè qualcosa di diverso o di irregolare rispetto a quanto normalmente ci si aspetta. Comunque non c’è riso se la persona che dovrebbe dar luogo al comico viene profondamente offesa, o se le circostanze sono crudeli o tetre.

L’oggetto che costituisce la materia comica non è necessariamente esterno a noi.: possiamo fare dello spirito anche su noi stessi. […]

L’umorismo è un’altra forma del sentimento comico, rispetto al quale ha maggiore finezza. Si sviluppa originariamente in una sola persona che, consapevole del proprio ruolo nella vita, attua un processo di scomposizione della realtà, mettendone in evidenza aspetti bizzarri, insoliti o divertenti. Il soggetto diventa così spettatore della realtà e di se stesso: si spoglia delle proprie sventure ed è capace di ridere anche in situazioni tragiche. […]

Ogni parte del volume raccoglie determinati brani antologici, scelti per la loro pertinenza al tema trattato e corredati di un opportuno apparato di note esplicative.

La “PARTE PRIMA” è dedicata a: “ IL MOTTO DI SPIRITO” e vengono sottolineati i requisiti fondamentali di una buona battuta:

Ø      La forza allusiva: riguarda la capacità “di coinvolgere emotivamente gli interlocutori, alludendo a un contesto noto che viene in quel momento messo in ridicolo.[]”

Ø      La prontezza. “La battuta, cioè, deve essere immediata, spontanea, quasi istintiva: non può essere frutto di un calcolo razionale o di una lunga riflessione, perché altrimenti perderebbe la freschezza dell’estemporaneità e l’effetto-sorpresa sugli interlocutori. […]

Ø      L’imprevedibilità, “che risulta dalla capacità di deformare umoristicamente la prospettiva logica e razionale delle cose. […]

La “PARTE SECONDA” riguarda “LE BEFFE PREMEDITATE” e vengono precisate le varie fasi attraverso le quali si articola la beffa:

Ø      IDEAZIONE (fase creativa)

Ø      ORGANIZZAZIONE (fase preparatoria)

Ø      ESECUZIONE (fase operativa)

Ø      CONCLUSIONE (fase finale)

La “PARTE TERZA” propone “EQUIVOCI E MALINTESI” e si sottolinea che l’effetto comico è in genere legato a tre situazioni:

A.    “Due soggetti danno di un unico fatto interpretazioni diverse e, confrontandosi inconsapevoli dello sfasamento di valutazione, adattano ogni riferimento fatto dall’altro al proprio ordine di idee.

B.     “Un soggetto scambia un oggetto per un altro o non distingue due oggetti simili e li considera uno unico. […]”

C.    “Il soggetto di una percezione ambigua può dare di essa una valutazione errata e può quindi stabilire con l’ambiente esterno un rapporto non corretto.”

Nella “QUARTA PARTE” vengono presi in considerazione “GLI SCHERZI DEL DESTINO” e vengono suddivisi nelle seguenti tipologie:

1.      SCHERZI POSITIVI: se la vicenda si conclude positivamente per il protagonista, “che viene infine premiato pur senza avere particolari meriti […]"

2.      SCHERZI NEGATIVI: quando la vicenda va verso una conclusione negativa, nonostante gli sforzi e l’impegno del protagonista, che si ritrova punito spesso senza avere alcuna particolare colpa.

 

“Da una lettura in chiave umoristica restano comunque escluse tutte quelle opere che prefigurano l’esistenza di una Provvidenza o di una volontà divina, che agisce in modo imperscrutabile, ma sempre rispondendo a un disegno superiore prestabilito.”

 

A conclusione del percorso didattico suggerito, vengono proposte LE PAGINE BIANCHE, utili per stimolare la creatività del ragazzo, offrendogli la possibilità di concludere il libro con un proprio testo, passando dal ruolo di lettore a quello di autore.

Dalla quarta di copertina: “La collana intende offrire ampi percorsi di lettura A TEMA. Ogni volume costituisce quindi un piccolo corso monografico: l’adozione di più volumi può essere una valida soluzione per tutti i docenti alla ricerca di una proposta in alternativa all’antologia tradizionale.

 

I brani raccolti nel volume, scelti nell’ambito di un tema stimolante e divertente come quello della beffa, sono ripartiti in sezioni, ciascuna corredata da una NOTA INTRODUTTIVA che fornisce le coordinate fondamentali dell’argomento proposto e da LO SPECCHIO DELLE PAROLE, per arricchire il lessico specifico del lettore. Ogni testo è accompagnato da un PERCORSO DI LAVORO che guida il ragazzo DALLA LETTURA DEL TESTO (comprensione, analisi di ambienti e personaggi, rilievi su lingua e stile) ALLA RIFLESSIONE SUL TESTO (individuazione di rapporti, tematiche e messaggi), ALLA PRODUZIONE OLTRE IL TESTO (rielaborazione personale e attualizzazione di temi presenti nel testo)."

 

Aggiungo che è stata dedicata molta attenzione all'arricchimento lessicale del lettore, in quanto "LO SPECCHIO DELLE PAROLE" risponde all'esigenza di fornire ai ragazzi, nell'ambito del tema affrontato, una sorta di «parco vocaboli» per la messa a punto di un linguaggio tecnico motivato e adeguato alla materia trattata."

 

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