Ultimo aggiornamento: 16/02/2005

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis

Ringrazio Ivana Niccolai che segnala il libro di:

Antonio Calvani, “IPERSCUOLA – Tecnologia e futuro dell’educazione”, 1994 Franco Muzzio Editore, Padova (Pagine: 177)

L’autore chiama  il nuovo sistema formativo «iperscuola», “per comodità, in virtù del suo carattere intrinsecamente reticolare e della metafora scuola come ipertesto”.

Nell’Introduzione si sottolinea che il libro non richiede di essere letto necessariamente in forma sequenziale. 

Nel capitolo 1 “Il sistema scuola” è presente “qualche considerazione storica e sociologica sulla scuola, sulle sue funzioni  e sui motivi della sua crisi attuale.” 

Nel capitolo 2 “Le nuove tecnologie e la scuola” viene presentato “un quadro dei rapporti che le nuove tecnologie vengono stabilendo con la scuola valutando le possibilità che esse aprono al cambiamento". 

Nel capitolo 3 “Due passi nel futuro” vengono immaginati alcuni scenari futuri (di un modello ipotetico di sistema educativo), riguardanti precisamente l’infanzia, l’adolescenza, l’attività di insegnante e l’attività di ricercatore).

Un’analisi delle caratteristiche strutturali e dei problemi sottesi al nuovo scenario formativo è affrontata più estesamente nei capitoli 4 “Caratteristiche dell’iperscuola” e 5 “Riflessioni e problemi” 

Nel capitolo 6 “Gli hacker dell’educazione” vengono messi in risalto la centralità della multimedialità nei nuovi sistemi di apprendimento e i cambiamenti che sono già in atto.

La realizzazione di questo nuovo sistema formativo è la sfida più importante con cui devono confrontarsi coloro che si occupano di educazione. Tale sfida implica tendere a un obiettivo che viene così sintetizzato: “predisporre nuovi ambienti di apprendimento, disponibili per ogni età e in ogni luogo capaci di stimolare (ma anche, all’occorrenza, di guidare) chiunque a un conseguimento completo delle proprie potenzialità individuali in un rapporto stretto di comprensione e cooperazione con altri esseri umani.”

Dalla quarta di copertina: “Il  libro  parte da una affermazione provocatoria: la scuola non è eterna, del resto è  nata  in Italia poco più di cento anni fa e quindi può anche, se non morire, quantomeno cambiare radicalmente di forma e di sostanza. L'occasione è data dalla crisi irreversibile della scuola sotto il profilo dei suoi  obiettivi storici principali  e dalla necessità  di nuovi progetti educativi  adeguati  alla nostra epoca:  verso i nuovi alfabeti della comunicazione, verso la distribuzione globale delle informazioni, verso la formazione permanente.

Il  libro  avanza un'ipotesi tecnologica, non tecnicistica: si tratta di soddisfare  meglio i bisogni educativi che il vecchio sistema lascia irrisolti. La soluzione potrebbe risiedere nel predisporre un nuovo sistema di autoapprendimento disponibile per ogni età e in ogni luogo, capace di stimolare chiunque al conseguimento completo delle proprie potenzialità. Tre sono le componenti principali, la cui confluenza può costituire una miscela rivoluzionaria per il futuro dell'educazione e che ci consentono ragionevolmente  di  intravedere alcuni scenari alternativi: i cambiamenti in atto nelle

telecomunicazioni (telematica, reti), negli strumenti di organizzazione della conoscenza (ipertesti),  nei luoghi della cultura e della formazione (parchi scientifici, ateliers).”

 

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