Ultimo aggiornamento: 20/12/2004

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis
Ringrazio Minnia Cargiaghe per la segnalazione di questo libro:
Paola Mastrocola - “Una barca nel bosco” - Casa Editrice Guanda
Ho letto, ultimamente, un libro che ritengo oltre che di piacevolissima lettura anche stimolante per noi insegnanti perché suscita qualche piccola riflessione.
Dalle note di copertina: “Questa è la storia di un talento sprecato, ma non del tutto. Questa è la storia di Gaspare Torrente, figlio di pescatore e aspirante latinista, approdato a Torino da una piccola isola del Sud Italia”. Un ragazzo che a tredici anni traduce Orazio e legge Verlaine. Nel liceo dove approda non trova grandi maestri ma “insegnanti impegnati a imbastire compresenze, a sostituire le grammatiche con programmi <<agili e flessibili>>. Gaspare si trova accanto ai compagni e si sente “fuori moda, fuori tempo, fuori posto: un pesce fuori dalla sua acqua, una barca nel bosco”. Per integrarsi ed essere accettato dal gruppo, il protagonista comincia a cambiare: “…deve giocare alla Play Station,, deve imparare il lessico del branco, deve scrollarsi di dosso quei dieci in latino che arrivano puntuali come lo scherno della classe”.
Questo romanzo ci offre uno spaccato, a volte drammatico a volte divertente, del mondo dei giovani e della società contemporanea. E soprattutto, la critica ad un sistema scolastico inadeguato; ad una scuola che, secondo l’autrice, non aiuta più i ragazzi a crescere, né a sviluppare al massimo le capacità individuali; un’istituzione che, nel corso degli ultimi anni, sta sempre più inseguendo il mito della facilità, della velocità e che per questo finisce per scoraggiare e demotivare tutti coloro che sono “assetati di autentico sapere”, o che semplicemente avrebbero voglia di studiare.
"Una barca nel bosco" di Paola Mastrocola ha ricevuto nel luglio 2004 il primo premio per la sezione Narrativa in occasione della 7° edizione del Premio Nazionale di letteratura naturalistica Parco Majella che si tiene ad Abbateggio (Pe). La nota critica della giuria, presieduta da Dacia Maraini, è stata: "Un ragazzo con un mondo interiore ipertrofico parte dalla sua minuscola isola per approdare in una industre città che spera adeguata alle proprie aspettative. Scoprirà a sue spese l'inconsistenza di molti facili miraggi per rifugiarsi in un suo originalissimo mondo costituito da poche solide certezze: un vero amico, una casa-bosco, la barca-memoria del padre pescatore e della sua isola fuori dal tempo.
 

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