Un'antichissima leggenda cinese racconta che
il Dio del Tuono, in un gesto d'ira, mandò in frantumi il cielo con la sua
ascia e che il cielo ricadde sulla terra in sette pezzi neri come il carbone. Il
mondo sparì nel nulla. Yu, il Grande Drago, raccolse i sette pezzi neri del
cielo e cominciò a comporre con questi le forme delle piante, degli animali e
degli esseri umani scomparsi. Appena finiva una forma, un'ombra si staccava da
questa e, in lacrime, vagabondava sulla terra desolata. Il Dio del Tuono si
commosse e dall'ombra tirò il corpo di ogni essere, ripopolando così la terra.
Da allora l'ombra segue ogni nostro movimento e con i sette pezzi del cielo,
detti "le Sette Tavolette della Saggezza", è possibile formare tutte
le cose della terra.
Decisamente con i semplici sette pezzi del
TANGRAM si possono costruire innumerevoli figure geometriche, che ricordano
animali, piante, esseri umani e oggetti vari.

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Due grandi triangoli rettangoli isosceli
(formati, ciascuno, dai due triangoli rettangoli isosceli precedenti, quindi
costituiti, ciascuno, da quattro triangolini rettangoli isosceli).
In totale sono 16 parti uguali a comporre il
gioco del Tangram.
Il gioco consiste nel realizzare figure utilizzando
tutti i sette pezzi, presi ciascuno una sola volta, senza sovrapporli.
Si possono ottenere anche coppie di figure magiche, in quanto vengono
realizzate costruzioni (sempre utilizzando tutti, e solo, i sette pezzi) che
sembrano quasi identiche e si ha l'illusione che sia stato aggiunto un ottavo
pezzo (oppure, se si focalizza l'attenzione sull'altra figura, che sia stato
tolto uno dei sette pezzi).
In realtà i sette pezzi sono stati posizionati diversamente in ciascuna figura
della "coppia", in modo che cambiano leggermente le dimensioni, così la
parte di superficie che viene a sottrarsi da una parte si aggiunge proprio dove
sembra che sia stato inserito l'inesistente ottavo pezzo.
Per visionare la pagina web, dedicata al confronto tra due
figure paradossali del Tangram, cliccare qui
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