Siamo lieti di presentare la sezione dedicata alle emoticons, ovvero alle faccine tipiche di internet il cui scopo è trasmettere emozioni.
A presentarvele sarò io, Fabio. Se conoscete il sito conoscerete certamente il webmaster, il prof Pietrocola, io invece per il mio esame sono stato incaricato di presentare questa sezione del MuTar...ed ho accettato con sommo piacere! Ho cosi sviluppato questa piccola ricerca intitolata:

"Problemi di comunicazione in ambiente virtuale"
(di Fabio Malerba, giugno 2005)

Il modo di comunicare attraverso una tastiera o altri canali telematici ha subito una sostanziale, ed ininterrotta, evoluzione.

Tuttavia il fenomeno degli emoticons è, probabilmente, uno degli aspetti più curiosi e simpatici che mai si potevano ottenere.

Come molti già sanno, gli Emoticons(detti anche smiley o faccine) sono segni grafici (ruotati a sinistra di 90 gradi) che rappresentano facce stilizzate utili per dare diversa tonalità alla comunicazione telematica tra persone (posta elettronica, forum, chat ecc.).

Si va dalla possibilità di comunicare uno stato d’animo felice ad uno addirittura innamorato!

E' indubbio che oggi essi siano uno strumento valido ed utile per comunicare e relazionarsi on-line. L'uso che ne viene fatto è estremamente ampio in tutte le parti del mondo.

Ma cosa si nasconde dietro la loro nascita? La voglia di comunicazione! L’uomo da sempre si è distinto per il suo pensiero e per la possibilità di trasmetterlo ad altri. Ha sempre superato le difficoltà della natura aggirando i possibili problemi che si possano creare. Il linguaggio Braile, il linguaggio dei segni, il codice Morse fino ai segnali di fumo. Con lo sviluppo di internet e della possibilità della comunicazione scritta è sorto un altro problema. Mentre con una semplice lettera è possibile risalire allo stato d’animo della persona che l’ha scritta(calligrafia, accenti, sottolineature, etc…) tramite lo schermo di un computer è impossibile capire se la persona con cui si comunica stia, per esempio, sorridendo o meno. Con le moderne emoticons gli stati d’animo più comuni sono stati codificati, stilizzati e messi a disposizione.

Stando ad una recente ricerca realizzata nel febbraio del 2002 da Mike Jones, membro della ricerca di networking di Microsoft, la prima apparizione di un emoticon risalirebbe al 19 settembre del 1982 (quindi a 20 anni fa circa), in un messaggio scritto in una bacheca del Carnegie Mellon University da un "certo" Scott E. Fahlman.

Lo scopo del messaggio era proporre un segno distintivo per indicare i messaggi contenenti burle per distinguerli dai messaggi seri;

Molti altre persone frequentanti la bacheca avevano già proposto le loro soluzioni ma senza fortuna; si trattava perlopiù di segni di interpunzione che avrebbero dovuto segnalare il messaggio "giocoso". Scotto E. Fahlman invece ha accostato più segni grafici(i punti, il trattino e la parentesi) creando quella che oggi è conosciuta come "smiley".

Per dirlo in altre parole, Scott Fahlman ha rivoluzionato il modo attuale di comunicare on-line semplicemente cercando un mezzo giocoso di risolvere problemi di comunicazione tra persone, quando soggette alla mediazione di una tastiera. Spesso, infatti, in questo genere di scambi (come ad esempio l'attualissima posta elettronica), esistono concrete difficoltà nell'esprimere con efficacia uno stato d'animo tra due o più persone.

C'e' comunque chi afferma che Scott non abbia in realtà inventato nulla, in quanto egli avrebbe di fatto reinterpretato e stilizzato quell'immagine che a quel tempo (gli anni '70 e '80) era assai di moda: lo smiley di Harvey R. Ball.
Harvey aveva creato lo "smile" (una palla gialla con disegnato due occhietti, ed una bocca sorridente) nel 1963, su commissione di due aziende del mondo delle assicurazioni, per risollevare il morale dei dipendenti dopo la loro fusione (che creò la Allamerica Life Insurance Company). Il suo lavoro fu pagato 45 $.

Curioso, no?
Questa piccola diatriba sulla reale paternità del primo emoticon, conferma solo quanto la nascita degli smiley abbia una propria lunga storia alle spalle.