Quando
la quattordicenne Caterina de’ Medici
(1519-1589) dovette lasciare l’Italia per sposare Enrico di Valois,
futuro re di Francia , non era una ragazza molto felice. Le vicende
drammatiche che avevano colpito lei e la sua famiglia, il matrimonio
di convenienza e l’ostilità della corte francese non impedirono però
che Caterina coltivasse con intelligenza la propria cultura
rinascimentale e di conseguenza la raffinatezza del gusto e delle
abitudini.
Negli anni radunò una
preziosa collezione di oggetti in cristallo di rocca scolpito e
lavorato con diverse
tecniche e di vasi di pietre dure, molto ammirata dagli invitati ai
suoi magnifici banchet ti.
I piatti, i calici e le coppe, tutti di manifattura italiana, erano
di solito profilati con bande in argento dorato e smalti ed il
cristallo veniva inciso con figurazioni varie. I temi preferiti
erano biblici o naturalistici, ma non mancavano i mostri ed i
“capricci” tanto cari alla cultura manieristica del tempo. Alla sua
morte Caterina lasciò in eredità la collezione alla nipote
prediletta Cristina di Lorena,
futura moglie di Ferdinando I de’ Medici. I preziosi oggetti
tornarono così in Italia, precisamente
a Firenze, dove sono tuttora custoditi ed esposti al
Museo degli Argenti, in Palazzo
Pitti.
L’ OPIFICIO
DELLE PIETRE DURE
Fu
proprio Ferdinando, sposo di Cristina, a fondare nel 1588 la
“Galleria dei lavori”, oggi “Opificio delle pietre dure”, dove
abilissimi maestri giunti da Milano e dal nord dell’ Europa si
unirono agli artefici fiorentini nella creazione di straordinari
intarsi di pietre semipreziose, marmi o scagliola. La corte dei
Medici arricchì quindi le proprie collezioni artistiche con arredi
decorati con le “pitture di pietra”, imitati ancora oggi ed ammirati
nei principali musei del mondo.
DECOUPAGE
ALLA CORTE DEI MEDICI
Convinta che il vero spirito
del dècoupage (a cui mi dedico dal 1996) sia uno spirito giocoso, di
liberazione della mente, non intendo affatto imitare gli oggetti
originali per ingannare l’occhio, ma soltanto ricreare un’atmosfera
tramite una libera interpretazione. In questo caso l’atmosfera sarà
quella delle corti tardo-rinascimentali, attraverso il ricordo di
oggetti antichi e preziosi, del rigore della forma, ma anche dello
sbizzarrirsi della fantasia. Il percorso ideale, come lo è stato per
me, potrebbe consistere in una visita al Museo degli Argenti, oppure
al Museo dell’ Opificio delle pietre
dure, seguita dalla scelta dell’oggetto da decorare, dei materiali e
dalla sua realizzazione. Chi non vive a Firenze, potrebbe
semplicemente consultare dei libri illustrati, o anche solo fidarsi
della propria creatività.
Le tecniche usate sono state
diverse, precedute naturalmente da una sperimentazione dei
differenti materiali. Secondo il proprio grado di abilità ed il
tempo che si vuole o si può dedicare ai propri hobbies, ognuno potrà
scegliere la tecnica da seguire. Alcune sono estremamente semplici….
BUON
LAVORO |