Ultimo aggiornamento: 23/04/2005 |
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Ludwig Wittgenstein, “TRACTATUS LOGICO-PHILOSOPHICUS E
QUADERNI 1914 – 1916”, Traduzione di Amedeo G. Conte,
Introduzione di Bertrand Russell, Giulio Einaudi Editore,
Nuova edizione, 1995 Nell’interessante
Introduzione, espressa in venti pagine, Bertrand Russell precisa come sia necessario capire quale sia il problema di
cui l’autore si occupa, per poter comprendere questo volume. Nella parte
della sua teoria che tratta il simbolismo, Ludwig Wittgenstein studia le
condizioni che dovrebbero essere soddisfatte da un linguaggio logicamente
perfetto. Egli prende in considerazione le condizioni del simbolismo
rigoroso, nel quale, cioè, un enunciato significa qualcosa di
perfettamente definito. “In pratica il linguaggio è sempre più o meno
vago, così che ciò che asseriamo non è mai del tutto preciso. […] Un
linguaggio logicamente perfetto ha regole di sintassi che prevengono il
nonsenso, e ha simboli singoli i quali hanno sempre un significato
definito, unico, univoco.[…] non che un qualche linguaggio sia
logicamente perfetto, o che noi ci crediamo capaci, hic et nunc, di
costruire un linguaggio logicamente perfetto; ma tutta la funzione del
linguaggio è avere significato, e questa funzione il linguaggio la
assolve solo nella misura in cui esso si avvicini al linguaggio ideale da
noi postulato. […] L’avere
costruito una teoria della logica che in nessun punto sia manifestamente
errata è stata un’impresa di straordinaria difficoltà e importanza.
E’ questo un merito che rende il Tractatus un libro che nessun
filosofo serio può impunemente ignorare ” Dalla quarta di copertina: “Il libro è un punto di partenza obbligato per chi intende percorrere il pensiero logico del secolo e inoltrarsi alla scoperta del filosofo che più seduce chi cerchi risposte a domande insoddisfatte sul piano etico e su quello gnoseologico. Il volume è integrato da tutti gli altri scritti filosofici non postumi, dai Quaderni del periodo corrispondente all’elaborazione del Tractatus e da un’amplissima bibliografia di e su Wittgenstein.” | ||