| Ultimo aggiornamento: 23/04/2006 | ||
| Mario
      Livio, “L’EQUAZIONE IMPOSSIBILE – Come un genio della
      matematica ha scoperto il linguaggio della simmetria”, titolo
      originale dell’opera: The equation that couldnt be solved, traduzione
      di Sara Beltrame, Emanuela Cervini e Andrea Zucchetti, prima
      edizione: agosto 2005 (Pagine: 414) Nella
      copertina, in alto, c’è il ritratto di Évariste Galois (che era stato
      eseguito dal fratello M. Alfred). Nella
      Prefazione l’autore afferma di essere stato affascinato da
      questo personaggio geniale sin dai tempi della scuola superiore e numerose
      pagine del libro testimoniano come la nuova emozionante branca della
      matematica, inventata dal giovanissimo francese, abbia rappresentato per
      Mario Livio un argomento da studiare con passione e su cui riflettere
      attentamente. “[…] Il concetto introdotto da Galois – la teoria
      dei gruppi – è oggi riconosciuto come il linguaggio «ufficiale»
      di tutte le simmetrie. E poiché la simmetria permea discipline che vanno
      dalle arti visive alla musica, dalla psicologia alle scienze naturali, non
      si corre certo il rischio di enfatizzare troppo l’importanza di questo
      linguaggio.[…]”  Prima
      di Évariste le espressioni algebriche erano sempre classificate soltanto
      in base al loro grado (secondo, terzo, e così via), invece Galois riuscì
      a scoprire che la simmetria era una caratteristica ben più rilevante.  È
      particolarmente ben articolata la parte del testo in cui vengono esposte e
      illustrate, in modo semplice e chiaro, le proprietà che definiscono un
      gruppo e sono altrettanto semplici e chiari i numerosi esempi, anche di
      natura estranea alla matematica, usati dall’autore per introdurre tale
      concetto e per analizzare gruppi isomorfi (che hanno, cioè, la stessa
      struttura). In un percorso storico-matematico, che dall’Egitto dei faraoni e dall’antica Mesopotamia, conduce il lettore fino ai giorni nostri, Mario Livio approfondisce la conoscenza della personalità di vari algebristi della grande scuola italiana, rivela la probabile identità dell’uomo che uccise Évariste Galois dopo averlo sfidato a duello per un motivo banale (riteneva che Galois avesse offeso una ragazza) e si sofferma, soprattutto, ad analizzare la teoria dei gruppi. Si
      tratta di un volume agile e scorrevole, divulgativo e adatto anche ai non
      matematici, (purché siano persone colte!), ricco di note e di immagini.  Mario
      Livio conduce il lettore nei vasti territori della simmetria, non
      trascurando i rapporti tra simmetria e arte, tra simmetria e psicologia
      della percezione, tra simmetria e leggi della fisica.  Reputo
      utili anche le trentadue pagine finali dedicate alla bibliografia.  
 
 Note
      sull’autore Mario Livio, astrofisico, lavora presso lo Space Telescope Science Institute, che coordina il programma scientifico del telescopio spaziale Hubble. Ha pubblicato La bellezza imperfetta dell’universo (Utetlibreria 2003) e, con Rizzoli, La sezione aurea (2003). Vive a Baltimora, nel Maryland. | ||