"LA MATEMATICA PER CHI NON È PORTATO PER LA MATEMATICA, MA IL PROSSIMO ANNO
VORREBBE VINCERE I CAMPIONATI INTERNAZIONALI DI GIOCHI MATEMATICI"
, di Giorgio Dendi
Università Commerciale Luigi Bocconi, maggio 2006

 

 

Giorgio Dendi

Giorgio Dendi

Giorgio Dendi
 

Questo volumetto di 52 pagine, scritto da un "atleta" della Matematica, vincitore dei "Campionati Internazionali di Giochi Matematici nel 2000, è dedicato a tutti coloro che intendono partecipare a tali gare e viene distribuito durante i Convegni organizzati dalla "Bocconi".
Nella Presentazione, è il Centro PRISTEM-Eleusi stesso, Università "Bocconi", a sottolineare di essere giunto, nell'a.s. 2005/2006, alla tredicesima edizione dei "Campionati Internazionali", edizione in cui quasi 25000 "atleti" hanno affrontato le "semifinali" svoltesi in un centinaio di sedi locali. I più meritevoli sono giunti a Milano, in "Bocconi", per la finale nazionale ed è qui che ogni anno viene costituita la squadra italiana per la finale internazionale di Parigi e tale squadra comprende i primi tre classificati per ciascuna delle cinque categorie in cui i concorrenti sono suddivisi.
Giorgio Dendi illustra, con la massima chiarezza nell'esposizione e suscitando la curiosità cognitiva del lettore, le sue strategie risolutive per affrontare tali prove, nelle quali necessitano logica, intuizione e fantasia.
Mi limito a trascrivere il testo di un problema molto interessante, dove l'autore riesce a dimostrare egregiamente che «infinite quantità infinite hanno lo "stesso numero" di elementi di una sola di esse.
Il testo è il seguente (la risoluzione, elegante, si trova nel libro stesso di G. Dendi): «Un albergo ha infinite stanze, tutte occupate. Arrivano infinite corriere infinite, ciascuna con infinite persone che devono venir sistemate. Naturalmente ogni persona occuperà una stanza. Come faranno per sistemare i nuovi arrivati?»
 

 

Le foto, qui sopra, ritraggono Giorgio Dendi durante
una lezione di enigmistica, da lui tenuta a Genova, in
occasione del Festival della Scienza, il 2 novembre 2006.

a cura di Ivana Niccolai