E come il vento, odo stormir tra queste piante, io quello infinito silenzio a questa voce vo comparando: e mi sovvien l’eterno… (G. Leopardi)

NUMERI, SUPERSTIZIONI E FALSE CREDENZE

di Nicola SANTORO

             L’universo dei numeri ha esercitato, da sempre, uno strano fascino sulla psiche umana. Infatti al giorno d’oggi la numerologia, pseudoscienza relativamente giovane è divenuta, più che fenomeno di costume, lo specchio di un modo di pensare, di un’epoca storica, e può essere interpretata alla luce di metodi scientifici di conoscenza e di indagine.

Inoltre, in Sud e Magia di Ernesto DE MARTINO troviamo: …la magia dei numeri è il tema fondamentale del cerimoniale della bassa magia o facinatura (nel nostro dialetto lucano: fascinatura  o affascino). Con il termine “affascino” si designa anche quella forza ostile che circola nell’aria; nell’ambito della numerologia, tale energia è associata alla vibrazione del numero. In poche parole, si tratta della scienza dei numeri: una sorta di anticipazione del futuro.

 

Leggendo il titolo del presente articolo si fa anche riferimento alle superstizioni; superstizioni addirittura medioevali risalenti all’epoca cristiana. La figura del “mago” dei numeri (il sapiente), eretto al centro di codesto universo vivo e brulicante di forze e di simboli, è capace in virtù delle sue forze e di simboli, di solvere et coagulare di sciogliere, cioè, e di unire.

 

Una forma di superstizione? Decisamente no! Anche perché la superstizione è una convinzione radicata nonostante sia provato che non corrisponda a verità. Le superstizioni sono basate sulla convinzione di alcune persone come ad es. piante, stelle, parole, alcuni animali, NUMERI, od oggetti particolari che possiedano poteri magici. Si suppone, in effetti, che tali entità siano in grado di produrre eventi sorprendenti, che nessuno in realtà vede accadere in nessun luogo.

 

La superstizione stessa è un esempio di “atteggiamento- antiscientifico”, tipico del mondo delle fiabe. Ma, al contrario delle fiabe,  ha un fondamento di verità. Il mago sarà pertanto un nuovo Adamo, una sorta di uomo perfetto, in quanto restaurando l’armonia fondata da Dio avrà realizzato completamente se stesso e, nel contempo, il disegno della  Divina provvidenza.

 

La ideologia della “fascinazione”, come si è detto, costituisce il tema fondamentale della bassa magia cerimoniale lucana. La superstizione (io stesso non ho mai creduto al mal’occhio) come una sorta di “mentalità” pseudo-scientifica è una cosa alquanto diversa. Di fronte a nuovi eventi da indagare, gli scienziati  cercano dati e spiegazioni basati su accurate osservazioni e ragionamenti logici, che, dopo un opportuno controllo ed una verifica adeguata, appaiono misteriosamente irrisolti. Questo perché aleggia ancora oggi, su di essi, un’alone di autentico mistero.

 

B I B L I O G R A F I A

Franco CARDINI Magia, stregoneria, superstizioni nell’Occidente medievale La Nuova Italia Editrice Firenze, 1979            Dall’introduzione di Giovanni CHERUBINI: il presente volume della sottosezione di storia medioevale intende fornire sui secoli XI-XV una serie di spaccati di facile lettura e di nuova impostazione, nuova almeno per i non specialisti ed i lettori di media cultura. Più che la storia dei “grandi avvenimenti” o delle “grandi figure” il volume si pone come oggetto la storia delle classi e dei gruppi umani, innanzi tutto nelle loro materiali caratteristiche e condizioni di vita, poi relativamente alle loro credenze religiose e magiche, al loro atteggiamento di fronte ai grandi problemi, alle date, alle sventure e alle felicità della vita (la nascita, la morte, la famiglia, gli affetti, la guerra, la carestia, le epidemie…). […] Si spera in tal modo, che emerga progressivamente dal volume una visione più attenta, più attendibile e più rispondente ai bisogni culturali dell’oggi di quelle comunemente correnti sulla società e civiltà medievale, recuperando, fra l’altro, alla storia quale la conosce il lettore non specialista e spesso lo stesso specialista, la storia dei ceti subordinati, del mondo del lavoro, della dura realtà di vita di una società attanagliata quotidianamente dal problema di risolvere i più elementari bisogni umani […]

Ernesto de MARTINO Sud e magia  Ed. Feltrinelli Milano, 2000     Dalla quarta di copertina: il libro che è ormai considerato un classico degli studi di etnologia, si apre con un’esplorazione delle sopravvivenze di magia cerimoniale in un’area arretrata del Sud, nell’intento di determinare la struttura delle tecniche magiche, la loro funzione psicologica, il regime di esistenza che ne favorisce la riproduzione. Già nel Rinascimento la magia demonologica si è trasformata in “magia naturale” e l’Illuminismo ha poi cercato di liquidare le antiche concezioni magiche. L’affrancamento dal pensiero magico, col passaggio alla “magia naturale” e poi alla scienza moderna è una delle direzioni lungo cui si è realizzato il progresso civile. Ma nel Sud, da cui proviene un contributo non indifferente alla “filosofia naturale” e alla cultura illuministica, la stessa classe colta non ha saputo elevarsi fino a un rifiuto cosciente della superstizione. Il persistere di una ideologia del magico nel Mezzogiorno d’Italia risulta quindi come “un difetto di energia civile”, come una delle conseguenze di quella che è stata definita la “non storia” del Regno di Napoli.