Ultimo aggiornamento: 08/09/2004 |
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Tullio Regge, “INFINITO – VIAGGIO AI LIMITI
DELL’UNIVERSO”, Arnoldo Mondadori Editore, IV edizione febbraio
1996 Come si legge nella copertina
del testo: “[…] L’idea di infinito si affaccia nella storia
dell’uomo nel momento stesso in cui egli comincia a interrogarsi sul
senso della sua presenza sulla Terra. Qual è l’inizio, il futuro, la
fine? Quali le dimensioni del tempo e dello spazio? Quale la spiegazione
ultima? Da allora l’infinito non ha smesso di porre interrogativi, di
stimolare riflessioni e ricerche, di generare paradossi e di alimentare
polemiche. Proprio l’infinito è il filo conduttore di questo libro, nel
quale Tullio Regge, uno dei maggiori scienziati viventi, ci illustra
l’immensa varietà dei fenomeni fisici a esso collegati accompagnandoci
in un viaggio affascinante dalle leggi di Newton ai quark, dalla
termodinamica alla teoria dei campi, dal paradosso dei gemelli alla
meccanica dei quanti, dal principio di indeterminazione di Heisenberg ai
buchi neri.” L’autore afferma: “Se
esistono gli infiniti della matematica, deve esistere anche un infinito
fisico. […] Se i matematici non riescono a fare a meno dell’infinito,
dobbiamo accettarlo anche nella realtà, malgrado Hilbert non ne fosse
affatto entusiasta. La sola menzione dell’infinito procura a molti
angosce e senso di insicurezza. Per me è invece l’universo chiuso con i
suoi miseri 1063 Km3 di volume ad essere fonte di
noia e di claustrofobia. L’universo è infinito non
solamente nella sua durata ed estensione, ma anche nella sua struttura
logica. La nostra stessa esistenza ed il nostro raziocinio sono resi
possibili dall’infinito presente nella realtà e ne rispecchiano
frammenti sconnessi. Se l’universo fosse finito e
prevedibile cesseremmo di essere liberi.” | ||