Ultimo aggiornamento: 16/07/2005 |
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Hilary Putnam,
“MATEMATICA, MATERIA E METODO”, Traduzione di Giovanni
Criscuolo, Pagine 359, Adelphi Edizioni S.P.A.Milano, 1993 Questo volume
fa parte della raccolta dei Philosophical Papers, di cui Adelphi ha già
pubblicato Mente, linguaggio e realtà (1987) Nell’Introduzione
“La scienza come approssimazione alla verità”, datata “Harvard
University, settembre 1974, l’autore precisa: “Questi saggi sono
stati scritti in un arco di tempo di 15 anni. Durante tale periodo le mie
concezioni hanno subito parecchi cambiamenti, specialmente per quel che
riguarda la filosofia della matematica e l’interpretazione della
meccanica quantistica. Sono convinto, malgrado ciò, che questi scritti
abbiano una loro unità. Le tesi principali che informano questi scritti, riesaminandoli oggi, sono le seguenti: (1) il realismo, non solo rispetto agli oggetti materiali, ma anche rispetto a «universali» come le grandezze fisiche e i campi, e rispetto alla necessità matematica e alla possibilità matematica (o, in modo equivalente, rispetto agli oggetti matematici); (2) il rifiuto dell’idea che esistano verità completamente a priori; (3) il complementare rifiuto dell’idea che le asserzioni «fattuali» siano tutte e sempre «empiriche», cioè soggette a controllo sperimentale o osservativo;(4) l’ideale che la matematica non sia una scienza a priori, e un tentativo di esplicitare quali siano effettivamente i suoi aspetti empirici e quasi empirici, da un punto di vista storico e metodologico.[…] Tutti questi
saggi sono stati scritti secondo una prospettiva che viene definita realista.
Le asserzioni della scienza sono, secondo me, o vere o false (sebbene
spesso non si sappia se sono vere o false) e la loro verità o falsità
non consiste nel fatto che esse sono modi altamente derivati di descrivere
le regolarità dell’esperienza umana. La realtà non è una parte della
mente umana; piuttosto la mente umana è una parte – e in effetti una
piccola parte – della realtà.[…] Per impedire equivoci, mi si lasci
dire che per realismo non intendo materialismo. Parte del
compito di questi saggi consiste nel mostrare che un realista coerente
deve essere realista non solo riguardo all’esistenza degli oggetti
materiali in senso comune, ma anche riguardo all’oggettività della
necessità matematica e della possibilità matematica (o, in modo
equivalente, riguardo all’esistenza di oggetti matematici) e riguardo a
entità che non sono né oggetti materiali né oggetti matematici – in
particolare i campi e le grandezze fisiche. Hilary Putnam ha insegnato dal 1965 fino al 2000 (anno in cui è andato in pensione) filosofia alla Harvard University, dove è stato anche professore di logica matematica. |
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