Ultimo aggiornamento: 09/03/2007

 
     
Elio Motella, "LA MATEMATICA È DI TUTTI - Conoscere le difficoltà per superarle", ALBERTI LIBRAIO EDITORE - VERBANIA, 2005 (Pagine: 147)
http://www.mateditutti.it/index.htm
http://www.albertilibraio.it/scheda.html?id=479
Reputo significativa la dedica che l'autore rivolge subito ai suoi mille alunni, riconoscendo che ciascuno di loro gli ha insegnato qualcosa, per cui li ringrazia con quella sensibilità tipica del docente, che sa essere educatore e insegnante, molto attento ai bisogni dei ragazzi e pronto ad aiutarli, affinché possano consapevolmente riconoscere le difficoltà per superarle, acquisendo il "gusto" di fare matematica e, grazie alla propria esperienza professionale (vissuta "in campo"), codifica in modo preciso, ma nel contempo semplice e adeguato alla capacità di comprensione degli alunni della scuola secondaria di primo e di secondo grado, i  suggerimenti operativi per i ragazzi (ma non mancano consigli utili per i docenti di scuole di ogni ordine e grado e per i genitori!), cosicché possano essere rimossi quegli ostacoli che impediscono a molti scolari di avvicinarsi con entusiasmo e curiosità alla matematica, una disciplina meravigliosa per tutti, se si riesce a comprenderne il linguaggio e se la si studia cercando di capire ogni argomento trattato e avendo fiducia nelle proprie capacità.
Sono d'accordo con l'autore: "È una grande soddisfazione se, qualche volta, il docente riesce a dimostrare a sé stesso e agli altri che «la matematica è di tutti»".
Il libro si divide in cinque parti:
- Il Centro dell'universo
- Le abitudini mentali degli alunni
- Dove e come nasce il malessere?
- Nel percorso scolastico, le impressioni dei diretti interessati
- Prevenire e curare
- e comprende anche:
- un'Appendice (dove si trova la risoluzione di alcuni problemi proposti nel testo stesso);
- il Glossario;
- la Bibliografia;
- la copia di ciascun questionario
(uno assegnato a docenti di scuola primaria, un altro ad alunni e un terzo ad adulti).

Tali questionari, con risposte a scelta multipla, erano stati preparati da Elio Motella stesso e distribuiti a "qualche centinaio di alunni del biennio di quattro diverse scuole superiori dell'Italia del Nord, ad alcune decine dei loro professori di matematica e a una cinquantina di maestre" e in questo volumetto vengono minuziosamente illustrati e commentati, con serietà e con competenza, i risultati, sottolineando la centralità del discente con le sue problematiche.
Reputo particolarmente interessante, e molto ben articolata, la "Parte seconda" del libro, dove vengono analizzate le abitudini mentali dei ragazzi, composte di "gesti mentali", che l'autore si sofferma a descrivere con precisione e chiarezza espositiva, proponendo alcuni problemi, affinché ognuno possa verificare le proprie strategie di attenzione, di riflessione, di comprensione, di memoria e di immaginazione. Di ogni problema proposto viene fornita, in un secondo tempo, la risoluzione. Riguardo al problema dal titolo intrigante "La frazione «maliziosa»", oltre alla risposta e alla spiegazione, c'è anche la dimostrazione rigorosa (che si trova in Appendice).
Ho letto il libro con vero piacere e sono sicura che le sue pagine saranno un valido aiuto per gli studenti (soprattutto per quelli che faticano nell'apprendimento della matematica), ma anche per i docenti che amano il confronto con le esperienze maturate dai colleghi e messe a disposizione con intento divulgativo, in modo da fornire un valido aiuto agli alunni (sovente in difficoltà a causa di preconcetti nati da un approccio alla matematica non adeguato per il diverso stile cognitivo di ognuno).
Esprimo, però, il mio modesto punto di vista riguardo a un'affermazione che si legge a pagina 129: "[...] Ci sono argomenti e trattazioni che si possono fare in quinta elementare, altre in seconda superiore, altre ancora al quarto anno di fisica [...]". Credo che l'autore condivida, però, quanto segue: qualsiasi argomento può essere affrontato a ogni livello scolastico, purché il modo in cui viene preso in considerazione sia ludico e adeguato alla capacità di comprensione dei ragazzi. Se è il docente stesso a dimostrare di divertirsi continuando a studiare, a percorrere nuovi sentieri, anche se impervi, perseguendo un obiettivo "alto", ma guidando per mano i ragazzi, approfondendo insieme con loro gli argomenti (dimostrando che l'errore è sempre positivo, perché grazie agli errori si impara) e suscitando la loro curiosità cognitiva, il suo esempio potrà contribuire a far aumentare la loro autostima, perché si sentiranno partecipi (e anche protagonisti) di un' entusiasmante avventura matematica da vivere e da raccontare.
AGGIORNAMENTO (09/03/2007) 
Rivolgo un sentito ringraziamento a Nicola Santoro, che aggiunge quanto segue:«Grazie alla gentile segnalazione di Ivana Niccolai ho letto anch’io (Nicola Santoro n.d.r.) volentieri questo libro.
Come insegnante di matematica debbo dire subito che la lettura mi ha spinto ad una profonda riflessione. Ritengo che il volume (di appena 147 pagg.), scritto con estrema semplicità, possa essere usato come un efficace strumento, sia preventivo che curativo, contro quella disaffezione nei confronti della matematica (e più in generale delle discipline scientifiche) che purtroppo colpisce numerosi studenti, dalle scuole medie fino all’Università. Ho molto apprezzato, in particolare, la sezione in cui l’Autore pone in relazione le cause di questo “malessere” con le abitudini individuali dell’allievo, con la sua capacità di attenzione, di memorizzazione, con il carattere, con le sue motivazioni. A completare il quadro, già piuttosto complesso ed articolato, intervengono poi molteplici altri fattori: viene fatta ulteriore distinzione tra cause e sintomi di difficoltà. Il disagio, la demotivazione, la difficoltà di relazione, sono tutti da annoverare tra i principali sintomi di difficoltà e, comunque, l’analisi fatta da Motella appare sempre molto limpida ed ampiamente condivisibile. C’è un dato che più di tutti ha colpito la mia attenzione: la mancanza, per il giovane studente, di valori veri in cui credere (e a cui potersi ispirare) che, probabilmente, è la causa principale della sfiducia nei confronti dello studio. Amare verità, purtroppo, con le quali ogni educatore deve confrontarsi nella propria azione quotidiana.
Completano il libro una serie di questionari-sondaggio sul disagio in matematica, ed un’appendice ove sono svolti esercizi e problemi proposti nell’arco di tutto il volume; esercizi che, una volta di più, servono a provare che la matematica non è la solita disciplina per “iniziati”, ma, come recita giustamente il titolo, è veramente patrimonio di tutti.».