Ultimo aggiornamento: 09/07/2004

 
     
Edwin A, Abbott "FLATLANDIA - Racconto fantastico a più dimensioni", traduzione di Masolino d'Amico, gli Adelphi, XI edizione 2004
Si tratta di una splendida favola matematica. Nella "Prefazione" di Masolino d'Amico si legge: "...Flatlandia è qualcosa di più di un brillante manualetto divulgativo di geometria avveniristica [...] Come tutte le parabole, anche Flatlandia si presta a più di una interpretazione, e non è detto che la soluzione debba essere unica [...] Lo scopo ultimo dell'Abbott, lo dichiara egli stesso, è l'"arricchimento dell'immaginazione " dei lettori; e il suo metodo è quello dei grandi insegnanti. Egli si limita a impostare i problemi, ad avanzare le questioni, senza interferire con una visione preconcetta delle cose; convinto che porre una domanda è spesso la maniera più efficace di rispondervi".
L'io narrante è un abitante in un mondo bidimensionale, è precisamente un Quadrato matematico, che descrive il proprio mondo, in cui vive una particolare razza di figure geometriche; gli abitanti di Flatlandia, intrappolati nella loro geometria piana, sono, infatti, Parallelogrammi molto sottili (che rappresentano le donne, dette "Linee Rette"), Triangoli (sono i Soldati e gli Operai delle Classi Inferiori), Equilateri (cioè la Borghesia), Quadrati (Professionisti e Gentiluomini), Esagoni, o Figure a Sei Lati (Aristocrazia), per arrivare, via via che il numero dei lati aumenta, fino alla Figura non più distinguibile da un Cerchio (ordine Circolare o Sacerdotale, che è la classe più elevata di tutte).
Il racconto di Abbott è anche una satira contro l'Inghilterra dell'epoca vittoriana e vengono ripresi i temi caratteristici dei dibattiti sociali di quegli anni. Le donne di Flatlandia, ad esempio, sono soltanto Linee, quasi prive di cervello; gli uomini della classe più bassa sono triangoli, mentre la classe sacerdotale è costituita di Cerchi perfetti.
Mi è piaciuto quanto scritto, a proposito di "Flatlandia", da Ivars Peterson nelle pagine 117; 118; 119; 120 e 121 libro "Il turista matematico", per cui riporto alcune frasi del suo commento: "[...]Abbott faceva parte di un gruppo di insegnanti che chiedeva di rinnovare l'esame di matematica per l'ammissione all'università, che a quel tempo imponeva di imparare lunghe dimostrazioni di geometria euclidea. Secondo il gruppo di Abbott, questo studio era uno spreco di tempo e restringeva inutilmente il campo della geometria. Tuttavia, nonostante gli sforzi di Abbott e dei suoi compagni, e il crescente interesse dell'opinione pubblica per concetti come quello di quarta dimensione, i matematici tradizionalisti finirono per prevalere. L'establishment della matematica riteneva che le dimensioni superiori fossero inconcepibili, e che quel genere di idee mettesse in dubbio l'esistenza e la costanza della verità matematica, rappresentata dalla geometria euclidea tridimensionale.
[...] Flatlandia solleva il problema fondamentale di come affrontare il trascendente, soprattutto quando si è certi di non poterne afferrare interamente la natura e il significato. E' il tipo di sfida che i matematici incontrano quando si avventurano nelle dimensioni superiori..."
AGGIORNAMENTO (09/07/2004) - Ringrazio Giovanna Maria Melis che, dopo aver  letto il libro da me segnalato, ha scelto alcune frasi significative, per farci riflettere sui pregiudizi che, in un passato non ancora tanto lontano da noi, conducevano gli uomini a ridicole e irritanti discriminazioni nei confronti dell'altro sesso:

<<Il reverendo Abbott e le Donne, esilarante misoginia!

Voglio riportare alcune parti di Flatlandia riguardanti le Donne, che cosa ne pensate?

Pag. 17

“Le nostre Donne sono delle linee rette”

Pag. 21

Triangoli acutangoli “ …creature quasi al livello delle Donne, quanto a mancanza d’intelligenza”.

 Pag. 22

 “Una Donna è un ago, essendo, per così dire,’tutta’ punta, almeno alle due estremità”.

 “Si aggiunga a ciò la sua facoltà di rendersi praticamente invisibile quando vuole”.

 “…in Flatlandia una Femmina è una creatura con cui c’è assai poco da scherzare”

 Pag. 24

“Ogni casa deve avere un ingresso dal lato Orientale, riservato esclusivamente alle Femmine; dal quale ogni Femmina entrerà <<in modo conveniente e rispettoso>>, senza mai usare la porta degli Uomini".

 “In alcuni Stati c’è una (…) legge(…) che proibisce alle Femmine, sotto pena di morte, di camminare o  anche di star ferme in qualsiasi luogo pubblico senza muovere continuamente il posteriore da sinistra a destra, in modo da segnalare la propria presenza a chi sta dietro”.

 Pag. 25

“Quest’abitudine (far ondeggiare il posteriore da sinistra a destra) è sempre stata seguita da ogni Signora che avesse la minima pretesa di educazione”.

 Pag. 26

“L’ondeggiamento ritmico e, se così posso dire, armonioso del posteriore delle nostre Dame di rango Circolare sarà invidiato e imitato dalla moglie di un comune equilatero, che, da parte sua, non riuscirà a ottenere niente di più di un’oscillazione monotona come il tic-tac di un pendolo; e il tic-tac dell’Equilatera sarà nondimeno ammirato e copiato dalla moglie dell’Isoscele ambizioso di progredire socialmente, anche se nelle Femmine della sua famiglia il movimento posteriore di qualsiasi genere non è diventato ancora una necessità vitale”.

 “Non si deve pensare che le nostre Donne manchino di affetto”.

 “(…) Nel Sesso Debole la passione del momento predomina su ogni altra considerazione. Questa è naturalmente una conseguenza inevitabile della loro infelice configurazione. Dato che esse non hanno nemmeno la più piccola pretesa di un angolo, inferiori in questo anche all’infimo fra gli Isosceli, ne segue che sono del tutto prive di facoltà raziocinanti, e non hanno né potere riflessivo, né giudizio, né capacità di previsione, né, quasi, memoria”.

Pag. 27

“ (…) più d’uno fra i nostri Circoli considera la distruttività del Sesso Sottile alla stregua di uno fra i molti provvidenziali sistemi per sopprimere la popolazione in eccesso e per soffocare sul nascere la Rivoluzione”.

Pag.28

“ (…) le madri e le figlie tengano costantemente occhio e bocca rivolti verso i mariti (…); e in una famiglia distinta una signora che voltasse le spalle al marito sarebbe considerata come una specie di mostro, con conseguente perdita di status sociale”.

Pag. 29

Una volta Donna, per sempre Donna, è il Decreto della Natura, e si direbbe che persino le Leggi dell’Evoluzione siano state sospese nel suo caso a suo sfavore.  E tuttavia non possiamo fare a meno di ammirare la saggia Predisposizione, la quale ha ordinato che, dal momento che esse non hanno speranza, così non abbiano memoria con cui ricordare, né altra facoltà con cui anticipare, le miserie e le umiliazioni che sono al tempo stesso una necessità della loro vita e la base della costituzione della Flatlandia”.>>