Ultimo aggiornamento: 19/06/2004

 
     
Bruno D'Amore e Francesco Speranza , "LA MATEMATICA E LA SUA STORIA - ALCUNI ESEMPI PER SPUNTI DIDATTICI", Franco Angeli, Milano, 1995
Giovanna Maria Melis, che ringrazio, ha segnalato questo libro, scrivendo: << A qualsiasi livello scolastico, la storia della scienza esercita su insegnanti ed allievi un fascino sottile; forse perché tutti si immaginano gli scienziati come persone strane, diverse, lontane dai problemi quotidiani. Talvolta le scienze, e la matematica soprattutto, vengono presentate come un corpo unitario già tutto pre-costituito, quasi come se non fosse l'uomo, con i suoi problemi, pur tra mille difficoltà, a costruire la scienza". Dalla Prefazione: "Purtroppo, quando si insegna matematica non c'è tempo, non c'è voglia, talvolta non c'è preparazione culturale, per dedicare tempo ed attenzioni alla storia del suo sviluppo.
[...] Molti studenti (ma, ahimé, molti insegnanti) manifestano sorpresa e stupore quando apprendono che la matematica ha una storia, come ce l'hanno la tecnica, l'arte, la chimica, il teatro, ... E lo stupore si fa intensa meraviglia, piacere, interesse, quando qualcuno li introduce al fascino sottile e misterioso della nostra disciplina in evoluzione". [...] Le vicende storiche legate allo sviluppo della matematica costituiscono un eccellente mezzo di motivazione e di interesse verso la disciplina, così carente in questo settore; noi ci sentiamo di spezzare una lancia a favore del motto di Federigo Enriques: "La storia della scienza è parte costitutiva della scienza stessa". Questa frase ci induce ad un'ulteriore precisazione. Anche se noi non disdegniamo il ricorso all'anedottica (citazioni sulla vita dei matematici, sulla storia di un'idea che tenga conto anche di peripezie legate a fatti della vita, ...) come mezzo per attirare attenzione e curiosità, tuttavia crediamo alla storia della matematica da un
punto di vista assai più profondo. Fare matematica attraverso lo studio della sua storia, l'analisi dei documenti, la comparazione tra posizioni,... Dunque: fatto non solo occasionale, ma quotidiano, vera e propria modalità didattica".>>