Michela Fontana,
“PERCORSI CALCOLATI
– Le nuove avventure della matematica”,
Prefazione di Renato Dulbecco, Postscriptum di
Giancarlo Rota, Grafica di Marco Vimercati, 1996,1997 Le Mani –
Microart’s Edizioni (Pagine: 150)
Indice |
Ringraziamenti
pag. 9 |
Prefazione di Renato Dulbecco
pag. 11 |
Introduzione
pag. 13 |
1. Raccontare la
matematica
pag. 17 |
2. Matematica e acceleratori di particelle
elementari
pag. 25 |
3. Perché la Natura usa l'equazione di Laplace?
pag. 33 |
4. Massachusetts Institute of Technology: computers,
cibernetica e
caos
pag. 43 |
5. Numeri
segreti
pag. 55 |
6. Il cervello può essere descritto da
un'equazione?
pag. 65 |
7. I «trucchi sporchi»
dell'evoluzione
pag. 75 |
8. Il pensiero
chiaro
pag. 81 |
9. Astuzie matematiche per la
biologia
pag. 89 |
10. Ritmi e forme del mondo
vivente
pag. 97 |
11. Il detective che ragiona con i
simboli
pag. 109 |
12. I nodi della
vita
pag. 117 |
13. Mappe informatiche per geni e
proteine
pag. 123 |
Epilogo
pag. 135 |
Post scriptum di Giancarlo
Rota
pag. 139 |
Bibliografia
essenziale
pag. 143 |
Indice dei
nomi
pag. 149 |
Nelle pagine del libro, l’autrice ha tenuto in considerazione
gli incontri avuti (soprattutto al MIT negli Stati Uniti, ma
anche, ad esempio, al CERN, il Centro europeo per lo studio
della fisica delle particelle elementari di Ginevra e al Centro
di Fisica Teorica di Trieste), durante la sua attività di
giornalista scientifica, con vari scienziati, famosi e meno
noti, tutti appassionati al loro lavoro di studio e di ricerca.
Le parole e le riflessioni di tali scienziati si riferiscono a
conversazioni avvenute in un determinato periodo di alcuni anni,
per cui gli argomenti citati si collocano nel contesto delle
ricerche in corso nel momento delle interviste, ma sono
decisamente ancora attuali, anche se, come è risaputo, la
ricerca continua a evolversi e ad ampliarsi.
Michela Fontana compie un interessantissimo viaggio
intellettuale alla frontiera della ricerca scientifica
contemporanea, facendoci incontrare i grandi scienziati del
nostro tempo, tra i quali ricordo Carlo Rubbia, Luciano Maiani,
Abdus Salam, Tullio Regge, Steven Hawking, Erio Tosatti, Enrico
Bombieri, Bruno Coppi, Edward Lorenz, Silvio Micali, Tomaso
Poggio, Gerald Edelman, Terry Sejnowski, Giancarlo Rota, Steven
Strogatz, Nancy Kopell, Leon Glass,
Benoît Mandelbrot,
Arthur Winfree ed Eric Lander.
Nella Prefazione, Renato Dulbecco sottolinea come
questo libro abbia la “distinzione di essere scritto da una
giornalista che è anche una matematica”. Esso riesce a
trasmettere lo spirito della matematica come scienza ed è
presentato con l’ammirevole chiarezza espositiva di chi sa
valorizzare il sapere “essoterico”, per divulgare le conoscenze
scientifiche a un pubblico allargato.
La matematica è vista soprattutto nell’ottica dei suoi vari
produttivi rapporti interdisciplinari con la fisica, la
topologia, il caos, la biologia, la genetica, la cibernetica…
Nel Post scriptum, Giancarlo Rota evidenzia come la
comprensione degli organismi viventi, della fisica
dell’infinitamente piccolo, dei misteri dei legami chimici, e
della geometria a più dimensioni, sia ormai così completa da
suscitare sgomento.
Il rovescio della medaglia di una simile conquista è l’uso di un
linguaggio tecnico incomprensibile ai non addetti ai lavori;
circa il novanta per cento dell’alta matematica, scoperta nel
secolo scorso, è rimasta privilegio esclusivo di chi si è
dedicato allo studio della matematica pura per almeno dieci
anni.
Michela Fontana, però, è pienamente riuscita nell’ardua impresa
di scrivere un libro sulla scienza, rigoroso e nel contempo
chiaro e accessibile al grande pubblico, fornendo la giusta idea
dell’ambiente, delle metodologie, delle condizioni di lavoro
degli scienziati contemporanei, rispecchiando il punto di vista
di ognuno con uno stile narrativo brillante e adeguato agli
scopi divulgativi, donando un’immagine, precisa e ricca di
informazioni, delle risorse materiali e umane della ricerca
scientifica.
A Cambridge come a La Jolla, a New York come a Murray Hill, gli
scienziati vivono come in torri d’avorio e l’autrice ha saputo,
con estrema delicatezza nonché con notevole incisività, violare
tali fortezze, per mostrare come la vita in esse sia molto più
vicina alla quotidianità di quanto comunemente si creda.
Il suo libro è di certo utile per aiutare a superare il “gap”
(cioè il divario) fra il mondo degli scienziati e quello dei
"profani".
Ritengo che Michela Fontana abbia pienamente raggiunto anche
l’obiettivo di dare alla matematica il ruolo della protagonista,
facendoci constatare come essa sappia permeare tutte le scienze
di oggi in modo “assai caldo”, in quanto ogni scienza avverte la
necessità di "matematizzarsi", per continuare a progredire. La
scienza è considerata come la straordinaria infinita avventura
che spinge l’uomo a pensare, a ipotizzare e a sperimentare per
modificare il mondo.
Nell’Epilogo l’autrice scrive: […]Ripenso alle frasi che
ho raccolto dagli scienziati, che hanno via via descritto la
matematica come una finestra sul mondo, come una forma di
pensiero chiaro, come il fine ultimo della scienza, che hanno
paragonato la matematica alla musica, all’arte, che ne hanno
descritto il fascino, il potere, l’irragionevole efficacia nella
fisica; che l’hanno presentata come un’attività della mente che
lascia spazio alla creatività, elegante, emozionante,
divertente.[…]
Desidero sottolineare che ritengo particolarmente condivisibili
soprattutto le parole di Silvio Micali (incontrato al MIT e
intervistato da Michela Fontana): “In matematica c’è più libertà
rispetto alle altre scienze perché non si è limitati dal fatto
che la teoria debba essere corrispondente al mondo fisico.
L’unico vincolo a cui un matematico deve sottostare è che,
quando trova un teorema, questo sia vero. Ma il vero sta in
mille direzioni diverse.” Insomma, proprio come sottolineava
Georg Cantor:
“L’essenza
della matematica è la libertà”!
Note sull’autrice
Michela Fontana si è laureata in matematica a Milano nel 1976;
ha insegnato per otto anni nella scuola e poi si è dedicata al
giornalismo scientifico, vincendo due volte il premio Glaxo e
nel 1990 la Knight Science Jornalism Fellowships del MIT.
Il libro Percorsi calcolati le è valso l’International
Pirelli Award per la divulgazione scientifica.
È stata anche Addetto scientifico all’Ambasciata
d’Italia a Ottawa in Canada.
Negli anni scorsi ha vissuto soprattutto all’estero
(precisamente in Canada, in Cina dal 1999 al 2002 e in
Svizzera).
Ha
scritto per molti anni per «La
Stampa » e «Panorama» con i quali continua a
collaborare. |