Ultimo aggiornamento: 21/10/2006

 
     

Anna Contardi, Michele Pertichino, Nrunetto Piochi, “INSEGNARE LA MATEMATICA A STUDENTI DISABILI”, EDIZIONI ETS, 2004 (Pagine: 172)

Il libro fa parte di Scienze dell’educazione, Collana di studi, manuali e ricerche diretta da Leonardo Trisciuzzi e Simonetta Ulivieri, Collana proposta a un pubblico di lettori interessati al settore della formazione (studenti e insegnanti, ma anche genitori ed educatori in senso lato).

Questo volumetto è rivolto agli insegnanti di matematica e, soprattutto, a quelli che si specializzano nelle attività di sostegno e che operano con alunni diversamente abili nella scuola secondaria inferiore e superiore.

Gli Autori si soffermano sui nodi più significativi dell’insegnamento/apprendimento della matematica e forniscono una serie di strategie che vengono illustrate in modo semplice e vivace. Il testo si presenta come guida didattica che prende in considerazione apprendimenti teorici ed esemplificazioni di attività didattiche. Come sottolinea Leonardo Trisciuzzi nella Prefazione, “[…] vengono esaminate, analizzate, discusse nozioni di numero sotto l’aspetto sia aritmetico, sia algebrico, come pure la geometria e la logica. Numerosi sono gli interventi relativi all’uso di software didattici, i quali si presentano utilizzabili immediatamente, aiutando il docente nello svolgimento della propria attività formativa. Vengono presi in considerazione problemi che si affrontano quotidianamente nelle scuole superiori e vengono trattati i disturbi specifici dell’apprendimento scolastico (le discalculie, le disgrafie e le dislessie). […]”

Gli Autori prendono in considerazione vari obiettivi di apprendimento dell’area logico-matematica e presentano esemplificazioni didattiche originali, studiate specificamente per studenti diversamente abili.

“[…]Questo testo presuppone una conoscenza appropriata da un lato dei fondamenti disciplinari – in questo caso la matematica – e dall’altro delle capacità di apprendimento del soggetto disabile – sfera che riguarda prioritariamente l’aspetto psicopedagogico. Un ponte tra questi due aspetti richiede una capacità particolare, un requisito della professionalità attuale dell’insegnante di sostegno, che guarda alla sinergia tra saperi disciplinari e saperi psico-pedagogici specialistici. […]”