Ultimo aggiornamento: 31/08/2004

 

Leon Battista Alberti, “LUDI MATEMATICI”, (titolo originale “LUDI RERUM MATHEMATICARUM”), a cura di Raffaele Rinaldi, con una prefazione di Ludovico Geymonat, Ugo Guanda Editore, 1980

Nella prefazione si legge: “…nel secolo XV, malgrado l’assenza di figure di primissimo piano, la matematica subì una delle trasformazioni più profonde della nostra storia; fu invero in tale periodo che essa uscì incontestabilmente dalla fase medioevale – in cui la matematica come tutta la scienza veniva concepita quale attività speculativa secondaria (secondaria rispetto al problema «centrale» della salvezza dell’anima) – entrando in una fase nuova, nella quale la scienza viene interpretata come attività pienamente autonoma e la matematica assume il ruolo essenziale […] di grande mediatrice fra la scienza e la tecnica nonché fra la scienza e l’arte.”

Il Quattrocento è un periodo di passaggio, in cui si passa da una cultura statica e contemplativa a una cultura dinamica e operativa.

Ludovico Geymonat ritiene che i Ludi rerum mathematicarum, composti tra il 1450 e il 1452, siano da considerare fra i testi più rappresentativi dell’epoca, in quanto ci offrono un’idea del modo in cui Leon Battista Alberti e i suoi contemporanei interpretavano il significato e la funzione delle res mathematicae. Il titolo stesso di questo volumetto ci fa capire che i Ludi non ambivano certamente a presentare risultati nuovi e originali; si tratta di un breve trattato destinato probabilmente a risolvere certi problemi pratici e a suscitare la curiosità del committente Meliaduso d’Este. Tali problemi sono dedicati, ad esempio, al misurare “solo col vedere”, cioè a misurare a vista distanze, di cui uno degli estremi è inaccessibile; non mancano le spiegazioni per:

- misurare la larghezza di un fiume, le profondità acquee, le grandi distanze e i pesi, 

- calcolare la profondità del pozzo, 

- determinare l’ora durante il giorno e durante la notte

Si notano, sì, varie imprecisioni, ma si apprezzano le conoscenze dell’autore, che dimostra di padroneggiare bene, per l’epoca, gli strumenti forniti dalla scienza classica, utilizzandoli con disinvoltura per risolvere i problemi da lui esaminati.  Lo scopo dell’opera era “quello di illustrare al più vasto numero di persone colte gli interessantissimi compiti che la matematica può assolvere nonché gli ingegnosi artifici che è in grado di suggerirci nelle più varie situazioni concrete.[…] Il risultato che se ne può trarre è molto semplice: una certa preparazione matematica è indispensabile per chiunque voglia guardare al mondo con l’apertura che il secolo richiede. […] La matematica cessa di essere un ramo isolato dell’attività umana […] Diventa invece un elemento fondamentale della società civile, al cui progresso fornisce preziosi contributi sia come strumento delle più elevate creazioni artistiche, sia come strumento delle più ingegnose innovazioni tecniche…”.
Potete leggere l’opera “Ludi matematici” di Leon Battista Alberti, nella seguente pagina web:
http://www.liberliber.it/biblioteca/a/alberti/ludi_matematici/html/ludi.htm