Ultimo aggiornamento: 19/11/2005

 
     

A cura di Ottavia Albanese, Paola Migliorini e Giorgio Pietrocola,

SRUMENTI PER UNA DIDATTICA RINNOVATA

“APPRENDIMENTO E NUOVE STRATEGIE EDUCATIVE – Le tecnologie informatiche tra teoria e pratica didattica”, EDIZIONI UNICOPLI

Prima edizione: marzo 2000 - Pagine: 211 - Contiene CD-ROM

Si è deciso di collocare questo libro nella “Bibliografia Matematica”, sia perché contiene interessantissimi articoli dedicati al linguaggio Logo e alla Robotica, sia perché lo si ritiene di alto valore pedagogico e matetico/didattico.

Tale volume s’inserisce nella prospettiva di considerare le tecnologie informatiche l’occasione irrinunciabile di un cambiamento epocale, (che possiamo definire copernicano), nel mondo scolastico, affinché venga avviata una modifica profonda, andando a incidere sulle modalità di insegnamento/apprendimento, invertendo, come ricorda il matematico Giorgio Pietrocola, a pagina 115, la sequenza imparare per costruire in costruire per imparare.

A pagina 147 Paola Migliorini precisa che la matetica è il termine che indica l’arte di apprendere, mentre la didattica riguarda l’arte di insegnare. Come ho scritto in precedenza, il libro ha valore matetico/didattico, perché valorizza l’importanza di un apprendimento significativo, che avviene attraverso l’interazione sociale, offrendo sia i riferimenti teorici seguiti, sia la documentazione degli interessanti oggetti informatici realizzati; tale volume ci insegna come diffondere efficacemente determinate pratiche operative proficue, che ritengo indispensabili per promuovere una didattica innovativa.

Nel libro viene analizzata l’opzione educativa di tipo comportamentista, in cui le conoscenze sono parcellizzate per poter essere trasmesse agli studenti; si privilegia, invece, il modello costruttivista, basato sulla costruzione di oggetti (in questo caso informatici) significativi per chi li realizza; tale modello permette l’acquisizione di abilità trasversali e rende possibile il transfer in diversi domini di conoscenza. Vengono creati ambienti di apprendimento in cui non  sono imposti limiti ai concetti da imparare, in quanto ciò che si apprende dipende dalla curiosità e dall’interazione sociale all’interno di una collettività; ciò che conta è imparare ad apprendere, conservando tale capacità nell’arco della vita; in un’era storica in cui proliferano, in tempi brevi, nuove tecnologie, un determinato apprendimento può diventare presto inutile, per cui serve avere la capacità di continuare ad apprendere e gli autori sanno offrire l’esempio di chi, continuando a studiare, sa adeguarsi alla realtà che è in continua trasformazione.

Questo volume, apprezzabile per la chiarezza espositiva e per l’esaustività dell’argomento trattato, rappresenta un ottimo stimolo per aprire un dibattito tra tutti coloro che sono interessati all’educazione delle nuove generazioni e che comprendono l’importanza di imparare ad apprendere.

Il testo è strutturato in tre parti: la prima raccoglie le Riflessioni sulle teorie, la seconda è dedicata alle Riflessioni sulle pratiche educative e la terza riguarda le Riflessioni sulle tecnologie e l’educazione.

Nella prima parte ci sono i contributi di Marta Olivetti Belardinelli, di Ottavia Albanese e Pierre-André Doudin, di Domenico Parisi e di Bianca Maria Varisco.

Come viene sottolineato nell’Introduzione, l’articolo Moduli e connessioni: argomenti per un dibattito di Marta Olivetti Belardinelli “focalizza l’attenzione sul dibattito tra le architetture della mente orizzontali, tipiche del connessionismo, e quelle verticali, rispondenti a una psicologia delle facoltà, per dare un contributo al confronto volto all’integrazione tra i due modelli di rappresentazione della mente.”

Nell’articolo Interazione in classe: quale interazione per un apprendimento efficace?, Ottavia Albanese e Pierre-André Doudin illustrano la metacognizione, volta a elevare il livello di competenza intellettiva degli alunni, mostrando come le concezioni dell’insegnante, rispetto all’intelligenza e al suo sviluppo, influenzino molto le caratteristiche dell’interazione pedagogica che egli stesso istituisce in classe e come influenzino anche lo sviluppo psicologico e il livello degli apprendimenti raggiunti dai suoi studenti. Il successo scolastico dipende dai convincimenti di chi insegna: se segue le affermazioni tipiche dell’innatismo, difficilmente riuscirà a dare ai discenti la sicurezza del cambiamento in positivo della propria situazione di apprendimento e non saprà accompagnarli nello sviluppo delle personali strategie gnoseologiche.

Nello scritto Imparare dalle parole o imparare dalla realtà (simulata)?, Domenico Parisi ci induce a riflettere sulla dicotomia tra apprendimento attraverso l’esperienza e apprendimento attraverso il linguaggio. Quest’ultimo può essere a memoria, senza la necessaria comprensione e necessita sia di capacità linguistiche, sia di astrazione, sia di motivazioni intrinseche in una società che è, invece, dominata dalle immagini. Lo sviluppo delle tecnologie sta di fatto ricucendo la dicotomia a cui ho accennato qui sopra, permettendo di apprendere tramite esperienze simulate al computer, con cui è possibile interagire e osservare le conseguenze delle proprie azioni.

Bianca Maria Varisco illustra, in maniera approfondita, nel suo primo contributo, intitolato Costruttivismo sociale e approccio situato all’apprendimento come framework alle pratiche didattiche con le nuove tecnologie, tutte le teorie riguardanti il rapporto tra tecnologie informatiche e persona umana; nel secondo contributo, intitolato Nuove tecnologie tra teoria e pratica didattica: le teorie a supporto della multimedialità si analizzano le radici teoriche dell’apprendimento sociale, per ridefinire la scuola come una comunità che costruisce conoscenze.

Nella seconda parte del libro sono presenti gli apporti di Giorgio Pietrocola, Stefano Nolfi, Paola Migliorini e Roberto Pedone.

Nell’articolo di Giorgio Pietrocola Logo o ipertesti? Ovvero sull’opportunità delle domande viene evidenziato il confronto tra la situazione della scuola italiana e le pratiche costruttiviste delle quali fa parte la consuetudine all’uso del  Logo, progettato da Seymour Papert per scopi educativi, in modo che l’utente diventi il protagonista del proprio apprendimento. Si espongono i motivi dell’attualità di tale linguaggio di programmazione e viene precisato che “la famosa tartaruga del Logo è un oggetto per pensare , un ponte tra il senso-motorio e il formale, tra il concreto e l’astratto, tra l’intuizione ingenua e la conoscenza scientifica”. Lo scritto di Giorgio Pietrocola ci invita a riflettere sulle differenze tra i modelli trasmissivi imperanti e le pratiche costruttiviste ancora poco diffuse, sottolineando come il focus dell’educazione debba passare “dall’accertamento del possesso dell’informazione alla promozione dei processi d’apprendimento”.

Nell’articolo a cura di Stefano Nolfi Dalle tartarughe virtuali ai robot giocattolo viene illustrato il mondo dei sistemi dinamici complessi. Ormai, grazie ad alcuni prodotti, come il Lego Mindstorm, è possibile programmare, usando il linguaggio Logo, piccoli robot. La tartaruga ha acquisito, quindi, un corpo vero e proprio fatto di mattoncini di plastica, ruote meccaniche e componenti elettronici. L’idea di fondo è sempre quella di fornire degli strumenti aperti, con i quali i bambini possano costruire una tartaruga vera (o qualsiasi altra cosa desiderino) dotata di ruote e sensori e scrivere un programma in stile Lego/Logo per farla muovere. Gli scolari procedono, così,  per tentativi ed errori, pronti a osservare i comportamenti emergenti in sistemi dinamici complessi da loro immaginati e apportando le modifiche necessarie per renderli aderenti all’idea originale.

Nei suoi articoli:

Educazione e computer: per un sapere flessibile, costruttivista e reticolare 

Riflettere sulla scrittura: word processor, revisione, ricorsività

Il living book come opportunità multimediale per l’apprendimento linguistico, Paola Migliorini presenta un raffronto tra l’introduzione delle nuove tecnologie e le possibilità di un reale cambiamento nella scuola italiana. Necessita che avvenga una saldatura tra le teorie dei ricercatori e la didassi quotidiana nelle scuole.

Proprio determinate pratiche attuate vengono dettagliatamente illustrate nei suoi tre scritti.

Nell’articolo Conoscenze di base per una ‘navigazione’ sicura, Roberto Pedone spiega come è costituito un computer dal punto di vista fisico; illustra, inoltre, come funziona una rete locale e come sono strutturati i protocolli che permettono l’utilizzo della rete Internet.

  La terza parte, a cura di Ottavia Albanese, Paola Migliorini e Giorgio Pietrocola, è intitolata L’esperienza dei Corsi di perfezionamento «Educazione e tecnologie» e il CD-ROM

Il CD-ROM, allegato al testo, raccoglie in modo ordinato ed esaustivo gli oggetti informatici prodotti durante i Corsi di Perfezionamento, rivolti agli insegnanti e a coloro che si occupano di formazione, promossi dalla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università LUMSA di Roma negli anni accademici 1997/98 e 1998/99.

Tali Corsi di Perfezionamento si sono svolti tramite un’organizzazione di tipo laboratoriale, nell’ottica di mostrare le nuove tecnologie come un grimaldello per cambiare modelli psico-pedagogici e obsolete strategie didattiche nella vita scolastica; essi hanno offerto l’opportunità di costruire conoscenza e di riflettere sulle metodologie da adottare in classe, approdando a questo volume. Gli autori ribadiscono i concetti base dell’apprendimento costruttivista e collaborativo e si soffermano sulle offerte dei corsi relativi all’uso di Windows, al linguaggio Logo, agli ipertesti e alla navigazione in rete.

 

Per leggere informazioni dettagliate riguardanti sia il contenuto della quarta di copertina, sia la qualifica professionale degli autori, segnalo il seguente indirizzo web:

http://scuoleonline.gioventudigitale.net//botticel/bibliografia/apprendi/apprendi.htm

 

Per visionare la presentazione del CD-ROM accluso al volume, il link specifico è:

http://scuoleonline.gioventudigitale.net//botticel/bibliografia/apprendi/apprCD.html

Ringrazio sentitamente Giorgio Pietrocola, per aver letto e approvato la mia recensione prima che fosse pubblicata