Ultimo aggiornamento: 28/04/2005

 
Sezione curata da Maria Giovanna Melis

Ivana Niccolai, che ringrazio, ci propone questa interessante lettura:

Marshall McLuhan e Bruce R. Powers, “IL VILLAGGIO GLOBALE – XXI secolo: trasformazioni nella vita e nei media”, Titolo originale: The Global Village, Traduzione di Francesca Gorjup Valente, 1989, SUGARCOEDIZIONI (Pagine: 252)

Il volume fa parte della Collana “Argomenti”

Nella Prefazione di Gianpiero Gamaleri si legge: “[…] Culturalmente, quanto sta succedendo ora è colossale. Richiede un sistema di riferimenti completamente nuovo che McLuhan ci propone in una triade di nuovi termini: spazio visivo, spazio acustico e tetrade. Il villaggio globale si propone di definire e spiegare i tre termini dimostrando come la cultura mondiale si stia predisponendo ad accettare un metodo percettivo completamente diverso, basato sulla dinamicità della centralità multipla.

Lo spazio visivo è la forma mentis della civiltà occidentale così come si è sviluppata negli ultimi quattromila anni, autoimmagine monolitica scolpita linearmente che pone in rilievo l’operato dell’emisfero sinistro del cervello e che, nel processo, glorifica il ragionamento quantitativo.

Lo spazio acustico è una proiezione dell’emisfero destro del nostro cervello, una condizione mentale che aborrisce le priorità e le etichette e sottolinea le qualità metodiche del pensiero qualitativo. […] Lo spazio acustico poggia su una concezione olistica, ovvero sull’idea che non esiste alcun centro cardinale, ma esistono piuttosto vari centri fluttuanti in un sistema cosmico che si fondano esclusivamente sulla diversità. […]

La comprensione simultanea, o «consapevolezza integrale», può essere riscontrata nella tetrade. McLuhan ha inventato la tetrade come mezzo per valutare la trasposizione culturale attuale dallo spazio visivo a quello acustico. Oggigiorno, ogni artefatto rispecchia la trasposizione fra queste due modalità.”

In questo libro viene presentato un modello per studiare l’impatto strutturale che le tecnologie esercitano sulle società. Tale modello è emerso dalla constatazione che tutti i media e le tecnologie posseggono una struttura fondamentalmente linguistica. La ricerca al Centre for Culture and Technology di Toronto ha prodotto un’inchiesta sugli aspetti formali della comunicazione (linguistica) che, nel processo, ha evidenziato una struttura tetradica: tutte le forme mediali “(a) intensificano qualcosa in una cultura, mentre, allo stesso tempo, (b) rendono obsoleto qualcos’altro. Esse inoltre (c) richiamano una fase o un fattore a lungo accantonato e (d) subiscono una modifica o capovolgimento se spinte oltre i limiti della loro potenzialità. Il risultato è una metafora quadripartita.”

Da pagina 211 a pagina 222 c’è il GLOSSARIO TETRADICO e io mi limito a trascrivere quanto  viene espresso a proposito di “Computer”

(A)   Accelera i calcoli sequenziali logici alla velocità della luce

(B)   Logora o evita i processi meccanici e la logica umana in tutte le operazioni sequenziali

(C)   Mette in risalto la filosofia del «I numeri sono tutto», e riduce il computo a calcolo per mezzo del tatto

(D)   Passa dal simultaneo al sequenziale; accentua l’acustico per produrre la ricognizione della forma

 Dalla quarta di copertina: “Questo complesso e stimolante libro, che esplora le conseguenze sulla nostra vita (in senso tanto psichico che fisico) dell’esplosione elettronica, intende far intravedere un futuro alternativo, in cui l’economia non potrà non convergere verso servizi individualizzati, fatti su misura. Culturalmente, quanto sta avvenendo ai giorni nostri è straordinario e richiede un sistema di riferimenti del tutto nuovo che McLuhan ci propone in una triade: spazio visivo (il modello di percezione lineare, quantitativo, proprio dell’Occidente), spazio acustico (il ragionamento olistico, qualitativo, dell’Oriente) e tetrade. La stampa preserva la percezione dello spazio visivo, mentre le tecnologie più moderne sospingono verso l’orientamento più dinamico, «multicentrico», dello spazio acustico. E questo spostamento non avverrà in modo tranquillo. Quando non vengono riconosciuti due punti di vista completamente diversi, il risultato è la violenza, una perdita di identità. Con l’avvento del «villaggio globale», risultato delle comunicazioni a livello planetario, queste due visioni del mondo «impatteranno una nell’altra alla velocità esplosiva della luce» e le più moderne tecnologie potrebbero produrre una forma di morte psicologica per tutta l’umanità, separandola permanentemente dall’ordine naturale, attraverso un autocoinvolgimento narcisistico.

 

Di Herbert Marshall MCLuhan, 1911-1980, la SugarCo ha pubblicato La sposa meccanica, Il paesaggio interiore, Dal cliché all’archetipo, Il punto di fuga e Corrispondenza (1931-1979). Bruce R. Powers insegna tecniche della comunicazione alla Niagara University.

 

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