STRUMENTI PER COMUNITÀ Internet
è sempre stato uno strumento per comunicare. Si è passati dal semplice
scambio di file, allo scambio di informazioni, per arrivare alla
messaggistica (e-mail e newsgroup) e al colloquio in tempo reale, via
testo (le chat) e via voce e immagini (videoconferenza).
Una
vocazione, quella di Internet, che ha seguito non solo il progredire della
tecnologia, ma anche quello della velocità di connessione: più questa
aumenta, maggiori sono le opportunità che vengono offerte. Per un
messaggio di posta elettronica, ad esempio, basta una velocità di
connessione a 9.6 kbit/s, mentre per una chat in tempo reale ne servono
almeno 28.8 kbit/s e per lo scambio con la voce almeno 56.6 kbit/s. Oggi,
di fatto, esistono infiniti modi per comunicare con altri utenti,
garantendo sempre ottimi risultati, sia per la messaggistica in tempo
reale che per le chiamate vocali o per piccole teleconferenze. Il tutto,
poi, è accessibile facilmente e a prezzi contenuti, tanto che proliferano
programmi che permettono di realizzare collegamenti personali in presenza
di altri utenti con lo scopo di sostituire le costosissime chiamate
internazionali, con il vantaggio di poter vedere l'interlocutore e
scambiare immagini con lui in tempo reale. La
dotazione tecnologica per poter accedere a tutto questo è alla portata di
tutti. È sufficiente un computer multimediale provvisto di scheda sonora,
microfono e casse acustiche (meglio avere anche le cuffie); chi vuole
esagerare potrà anche dotarsi di una WebCam: in quel caso sarà in grado di
dialogare con un amico, utilizzando uno di quei software gratuiti dalle
grandi prestazioni che sono anche molto diffusi. Alcuni di questi, in più,
permettono di effettuare "chiamate" verso un utente, proprio come accade
al telefono, ma con la possibilità aggiuntiva di navigare insieme
all'interlocutore, e scambiarsi file. Dovremo abituarci a questo modo di
operare, perché si diffonderà molto rapidamente e la connessione al
provider Internet non sarà in concorrenza con quella telefonica ma si
integreranno sempre di più, fino a raggiungere il cellulare.
Basterà
comunicare al server centrale dove reperirci e ogni tipo di messaggio,
inviato da qualsiasi fonte, giungerà all'utente. Il futuro della
comunicazione è già segnato ed è caratterizzato da una forte integrazione
tra nuove tecnologie e quelle vecchie, che certo non spariranno, ma
cambieranno radicalmente. E ora
siamo pronti per vedere una ad una tutte le opportunità nel settore della
comunicazione offerte dalla Rete. CHAT Le
chat sono uno strumento estremamente flessibile e permettono di effettuare
discussioni in tempo reale con gli utenti in quel momento connessi in
Rete. Il
sistema non richiede risorse eccessive da parte del server: basta
installare un programma di gestione della chat; all'utente, invece,
(client) basta il normale browser di navigazione Internet.
Lo
strumento si è enormente evoluto in questo ultimo periodo, riscuotendo una
notevole fortuna. Si è passati dalla fase di euforia per l'uso
dell'arcaico Irc, in cui venivano raccolti tutti i canali di discussione
su Internet per poterne scegliere uno, ad un approccio più maturo dedicato
a comunità di utenti, che si trovano in chat per fare quattro chiacchiere
su di un argomento specifico. Oggi
la maggior parte dei siti di successo offre una o più chat a disposizione
dei propri visitatori, alcune di queste moderate per poter estromettere
chi viola i basilari principi di dialogo nel gruppo (la netiquette).
Di
solito questa azione è compiuta da un utente che fa da moderatore della
chat, ma sempre più spesso vengono adottati sistemi di intelligenza
artificiale che controllano i messaggi e quindi intervengono
automaticamente in caso di bisogno. Quello
che emerge oggi dalle chat è un panorama estremamente interessante, uno
spaccato della realtà che ci circonda e i motivi sono presto identificati
dalla specificità del mezzo. Per
accedere ad una chat, ammesso che non vi siano problemi di registrazione
alla stessa, basta inserire un proprio soprannome e quindi leggere, nella
lunga lista, i messaggi che gli altri utenti in linea stanno scrivendo,
inserendosi nel discorso digitando il proprio e quindi inviandolo alla
rete. In pochi secondi, il messaggio verrà accodato alla lista e letto da
tutti gli altri utenti. Il sistema è estremamente semplice ma garantisce
risultati soddisfacenti anche a chi non ha molta dimestichezza con il
computer. Il secondo motivo di successo è la possibilità di rimanere
anonimi attraverso l'uso di un soprannome. Questo meccanismo, infatti,
consente a chi si avvicina ad una certa chat, di inserirsi nei discorsi
senza l'assillo della propria identità, quindi posizione sociale e scala
di reddito. Nelle chat si è tutti uguali, indipendentemente dal ruolo che
si occupa. Con il tempo, poi, quando si è preso confidenza con gli utenti
che affollano la chat, se si vuole, ci può rivelare . Il quarto motivo è
la grande voglia di comunicazione degli utenti. Le chat, infatti, sono
fonte di grande sfogo per chi è solo seduto davanti ad un computer.
FORUM I
forum sono la forma elettronica delle vecchie bacheche, sulle quali si
appendevano i propri messaggi in modo che altri li leggessero e
rispondessero. Il
sistema è, quindi, il medesimo: ci si trova di fronte ad una pagina web
con tutti i messaggi ordinati per data e per titolo. E' possibile
selezionare un messaggio alla volta, leggerlo, lasciare una risposta (se
necessario) e chiuderlo. Il sistema automaticamente aggiornerà i messaggi
e la coda degli stessi si modifica con il passare del tempo. Questo modo
di comunicare, sebbene molto semplice, ha dei vantaggi rispetto alla posta
elettronica, perché non è necessario impostare un indirizzo di un utente,
ma chiunque abbia accesso al forum può leggere e rispondere al messaggio.
Consente anche di rimanere anonimi, ossia di utilizzare uno pseudonimo per
il nome del messaggio e, in questo modo, nessun utente sarà in grado di
ricondurre a noi il messaggio. In qualsiasi caso, il successo dei forum
non è dovuto a questo, ma alla sua semplicità disarmante e alla
possibilità di trovare rapidamente le risposte ai propri quesiti. Infatti,
se il forum è ben avviato e ben frequentato, è possibile fare qualsiasi
tipo di richiesta e gli altri utenti forniranno la risposta o la soluzione
al problema, in modo pratico, veloce e soprattutto economico.
Le
possibilità offerte da un forum non si limitano a permettere di cercare
tra i titoli dei messaggi esistenti le risposte a problemi simili ai
nostri, ma anche ad effettuare ricerche sui contenuti dei messaggi, in
modo da risparmiare molto tempo e far compiere il lavoro al computer. Se,
ad esempio, siamo in un forum di discussione dedicato ai problemi tecnici
e abbiamo un problema con una scheda sonora, impostiamo il nome della
scheda e il tipo di problema, facendo cercare le parole nei messaggi dal
server. Ovviamente, come nel caso dei motori di ricerca, con un po' di
esperienza è possibile affinare la ricerca e quindi risparmiare
ulteriormente tempo. Un
vantaggio dei forum rispetto alle chat è quello di non avvenire in tempo
reale, per cui è possibile leggere e scrivere messaggi, senza essere
legati necessariamente ad appuntamenti. Il
successo dei forum, poi, non è determinato da chi cura il sito Internet,
ma dagli utenti, che lo arricchiscono con l'immissione di nuovi messaggi e
nuove idee. Ci sono forum per ogni tipo di argomento: dalla politica allo
sport, dalla finanza ai cartoni animati, ma essendo legati ai siti
Internet, solamente il successo del sito o il passaparola tra utenti
possono fare scoprire il forum, che non è rintracciato dai normali motori
di ricerca. Molti
siti che offrono spazio gratuito ai propri utenti mettono a disposizione
strumenti semplici per la realizzazione di forum di discussione
personalizzati. Strumenti diffusissimi, come Microsoft FrontPage (parte
integrante della suite Office), consentono di realizzare in pochi secondi
forum di discussione completi, dotati anche di un motore di ricerca
interno. Il problema, utilizzando questi programmi, è la necessità di
accertarsi che il fornitore dello spazio web disponga degli strumenti
adeguati per far funzionare il forum, tecnicamente delle "estensioni".
Semplici wizard (esempi guidati) consentiranno di personalizzare il forum
e ottenere, anche graficamente, dei risultati brillanti. Veniamo
ad un esempio pratico. Per realizzare un sito con un forum di discussione
con Front Page (non nella versione Express) è facilissimo. Basta
selezionare la voce "nuovo", quindi "web" e scegliere "Web discussione".
Una
serie di finestre (i wizard che abbiamo precedentemente citato) ci
guideranno alla creazione del forum. Microsoft FrontPage prevede anche
sistemi estremamente sofisticati di creazione automatica, per effettuare
ricerche nei testi, per la creazione del sommario e così via. Il risultato
è estremamente professionale: con il minimo sforzo realizzativo e
soprattutto senza programmare! L'utente
che visiterà il sito, non deve assolutamente fare altro che aprire le
pagine, e sarà il server, con le estensioni FrontPage installate, a
mostrare e aggiornare il forum. NEWSGROUP Un
altro mezzo messo a disposizione dalla grande Rete per comunicare è
rappresentato dai newsgroup. Si tratta di bacheche elettroniche che
forniscono a chi si collega la possibilità di inviare un messaggio su un
argomento discusso e di leggere quanto hanno scritto gli altri
partecipanti fino a quel momento. Sono quindi luoghi dove si incontrano
gli utenti per discutere di argomenti legati a tematiche ben precise,
anche se ovviamente la discussione avviene in differita.
Esistono
aree di discussione su qualsiasi argomento, praticamente abbracciano tutto
lo scibile umano. Vediamo
ora come riconoscere un newsgroup di nostro interesse. Le varie conferenze
sono contraddistinte da una sigla strutturata in più parti separate da
punti e seguono un ordine, oltre che gerarchico, anche tematico. In
primo luogo troviamo quella che viene definita "gerarchia", che definisce
gli ambiti generali di riferimento; seguono le sottogerarchie, che
dettagliano ulteriormente la questione. Per portare qualche esempio, la
gerarchia "comp" starà per computer, "soc" per aree sociali, "talk" per
chiacchiere,"news" per discussioni, "rec" per svago, e così via. Se siete
interessati a trovare newsgroup in italiano, le riconoscerete in quanto
iniziano con la sigla "it", anche se per il momento sono più limitate
rispetto a quelle mondiali. Ecco
quindi un esempio pratico: la sigla "comp.windows" definirà un newsgroup
sui computer che prende in considerazione solamente la parte relativa al
sistema operativo di Microsoft. Per
accedere ad un newsgroup si usa un programma apposito.
Molti
programmi di posta elettronica molto diffusi come Microsoft Outlook
Express o Netscape Messenger sono in grado di interfacciarsi ai server dei
gruppi di discussione e visualizzare i vari messaggi esattamente come
avviene per i messaggi e-mail. Inoltre sono disponibili anche programmi
dedicati, tra cui il più diffuso è certamente Free Agent, ma ricordiamo
anche Blackboard Newsgroup Editor e Super Newsgroup. Una
volta determinato il programma, ci si collegherà al server dei newsgroup
(o news server) del nostro provider. La scelta del news server è
praticamente obbligata: si utilizza quella del service provider perché in
questo modo si è riconosciuti come utenti autorizzati.
La
prima volta si riceverà una lista di tutte le aree disponibili, di solito
migliaia. Con
il programma di lettura del newsgroup ci si "abbona" (nel senso tecnico
del termine) ad una conferenza, ovvero se ne riceveranno tutti i messaggi
ogni volta che ci si collegherà. Ogni
area raccoglie i messaggi scritti, pertanto anche se il server cancella
regolarmente i messaggi più vecchi, possono essere presenti in ogni
momento molte centinaia di messaggi, scritti negli ultimi giorni. Quando
si scrive un messaggio in un newsgroup, questo verrà poi letto da tutte le
persone che accedono a quel newsgroup, che potranno risponderci o meno
nella stessa area di discussione. Sebbene
siano apparentemente dei sistemi utilissimi, i newsgroup hanno due
difetti. Innanzitutto, pur essendo numerosissimi e molto specifici, la
mole di messaggi veicolati sui newsgroup è enorme. Pertanto può capitare
di leggere, soprattutto nei newsgroup internazionali (dove la conoscenza
della lingua inglese è assolutamente necessaria), decine di messaggi
inutili, dopo avere speso parecchi minuti di connessione per riceverli. Un
secondo problema è che inserendo dei messaggi nei newsgroup, si rende
pubblico il proprio indirizzo e-mail. Questo comporta, a volte, lo
spiacevole problema di essere inseriti in sistemi di mailing automatica,
eseguite da scorretti utenti. Capita di ricevere cioè dei cosiddetti spam,
messaggi pubblicitari, inutili, a volte sciocchi, direttamente nella
propria casella di e-mail, resa nota a tutti dai messaggi che abbiamo
scritti nei newsgroup. Una
soluzione è di configurare il sistema di scrittura dei messaggi nei
newsgroup con un indirizzo e-mail non corrispondente al nostro (cioè
finto), ma non sempre è possibile, ed è sconsigliato se si desidera essere
contattati separatamente dagli utenti del newsgroup. LA
PRATICA CON OUTLOOK Abbiamo
detto in precedenza che per accedere ai newsgroup è necessario utilizzare
un programma apposito. Ma gli stessi programmi di posta elettronica, come
ad esempio Microsoft Outlook e Outlook Express, possono essere facilmente
utilizzati per questo scopo. Facciamo un esempio pratico con Outlook
Express, visto che è così diffuso e facilmente reperibile in Rete.
Per
leggere e scrivere nei newsgroup è necessario impostare alcuni parametri.
Selezionare il menu "Strumenti", quindi la voce "account". Comparirà una
finestra, con alcune linguette. Selezionare il tasto "Aggiungi" e quindi,
dal menu che compare, la voce "News". A questo punto compariranno alcune
finestre che chiederanno i parametri di configurazione dell'utente e del
server di news. Ricordate che i dati che inserite verranno letti dagli
altri utenti, per cui, se non volete essere raggiunti da messaggi
indesiderati, potete celarvi sotto mentite spoglie, ma questo non
permetterà, lo ricordiamo, di essere raggiunti da messaggi che potrebbero
essere interessanti. Il
parametro più importante riguarda il server di news, che è il computer su
cui vengono memorizzati i newsgroup, ovviamente non tutti quelli
disponibili, ma una ricca selezione di questi. Una volta ultimata la fase
di memorizzazione, è necessario impostare il numero dei newsgroup che si
vogliono leggere. Per fare questo, è necessario selezionare, sul lato
sinistro dello schermo, il server di news. La prima volta comparirà un
elenco dei newsgroup disponibili. Per selezionarli, basterà fare scorrere
la lista e fare un click con il mouse sui newsgroup di nostro interesse.
Una piccola clip grafica consentirà di visualizzare immediatamente i
newsgroup selezionati. Il funzionamento, poi, della lettura dei messaggi e
della loro scrittura (o risposta) sarà del tutto simile a quella della
posta elettronica tradizionale. LA
PRATICA CON FREE AGENT Per
interrogare i newsgroup esistono, abbiamo visto, anche software specifici.
Il piccolo Free Agent (scaricabile gratuitamente all'indirizzo http://www.forteinc.com/) è forse il
più semplice e completo. Una volta installato, vengono richiesti i
parametri per la connessione al news server. L'ambiente è graficamente
molto curato e quindi un utente alle prime armi può trovare una soluzione
ai propri interrogativi, semplicemente seguendo le immagini esplicative
dei vari bottoni. Free
Agent consente di leggere i messaggi off-line, ossia collegandosi
solamente per il tempo necessario a scaricare gli aggiornamenti, e
permettendo quindi di risparmiare notevolmente sulla bolletta
telefonica. MAILING
LIST Le
mailing list sono uno strumento estremamente pratico per inviare lo stesso
messaggio ad una serie di utenti. Si tratta quindi di un servizio che
alcuni siti Internet offrono, inviando a scadenze prefissate una serie di
informazioni riguardanti il sito stesso o le tematiche che vengono
trattate nel sito. Esistono mailing list per ogni argomento, ma non è
sempre facile scovarle, perché non sono reperibili nei motori di ricerca e
i siti, spesso, tendono a nascondere questo servizio per non renderlo
disponibile a tutti, ma solo ad una ristretta cerchia di utenti. Associarsi
ad una mailing list è piuttosto semplice ed esistono, di base, due metodi
ai quali si accede sempre via sito web. Il primo è quello di inviare un
messaggio di posta elettronica (di solito preimpostato dal sito, a cui
verrà aggiunto il nostro indirizzo e-mail dal nostro programma di posta),
il secondo è di registrarsi al servizio compilando un modulo on-line. Una
precisazione è necessaria. I motivi per cui si richiede la compilazione di
un modulo sono molti, in parte legati ad una possibile personalizzazione
dei messaggi, ma anche ad un ritorno economico da parte di chi offre
questo tipo di servizio. Disponendo di un profilo dettagliato del proprio
utente (anche se non si richiede il nome e l'indirizzo di casa), si può
trarre profitto in termini di raccolta pubblicitaria. Quindi, iscrivendosi
ad una mailing list è probabile che riceverete della pubblicità, seppure
in modo discreto, legata ai vostri interessi. In
ogni caso, la mailing list, è il braccio informativo delle attività della
comunità di un sito ed è quindi lo strumento che ci permette di ricevere
tutte le informazioni riguardanti gli interessi della comunità. Ad
esempio, una mailing list di Borsa e finanza invierà agli iscritti tutte
le informazioni relative all'andamento del mercato, delle tendenze, dei
titoli caldi e così via. Una mailing list riguardante i programmi
informerà i propri iscritti sulle novità, invierà recensioni o
semplicemente dei rimandi alle informazioni sul sito web. Infatti, nel
messaggio di posta elettronica si possono inserire link alle pagine del
sito, per cui la mailing list diventa un ottimo strumento per guidare gli
utenti all'interno dei servizi offerti dai siti o alla scoperta di novità
spesso introvabili navigando. La
cancellazione dalla mailing list è semplice quanto l'iscrizione e avviene
quasi sempre attraverso l'invio di un messaggio del tipo "unscribe" o
"cancella" all'indirizzo di posta elettronica che invia i messaggi.
Infatti, il server riconosce questo tipo di messaggi e li interpreta
agendo sul database degli utenti. Per i siti che richiedono la
registrazione on line, invece, ci sarà la possibilità di trovare un
bottone o un link per cancellarsi e non ricevere più i messaggi. VIDEOCONFERENZA La
videoconferenza rappresenta attualmente la frontiera più avanzata della
comunicazione attraverso un personal computer, quella in cui più ci si
avvicina ad una comunicazione diretta. Quello che fino a qualche tempo fa
era possibile solo nella apposita sala di qualche grande azienda, è oggi
alla portata di tutti, sia per il costo delle connessioni sia per quello
delle apparecchiature. E' sufficiente un computer multimediale, una
connessione ad Internet, casse acustiche, un microfono e una webcam e il
gioco è fatto. Niente di più, ma soprattutto non si necessita di linee
dedicate o di software costosissimi. La maggior parte dei programmi per
videoconferenza sono gratuiti, fruibili senza alcun costo in Rete e con il
solo onere, talvolta, di vedere passare sul proprio monitor qualche
messaggio pubblicitario. E anche se il funzionamento di questi programmi è
piuttosto complesso e sofisticato, il loro utilizzo da parte dell'utente
finale è davvero semplice, anche per chi con il computer non ha molta
dimestichezza. Per
effettuare una videoconferenza è necessario che i due (o più) computer che
si devono mettere in comunicazione tra loro utilizzino lo stesso
programma. In questo modo sarà il programma stesso a cercare i computer
collegati e ad inviare e decifrare tutti i dati. Durante
una videoconferenza, il programma cattura contemporaneamente la voce e le
immagini e li comprime per poterli inviare su Internet in modo che
occupino il minor spazio possibile. Per fare questo, ovviamente si perde
di qualità ma solo così è possibile assicurare un'occupazione di banda
molto ridotta. Il programma, nel momento in cui riceve i dati, opera una
speciale operazione di ricostruzione e quindi invia a video le immagini e
alla scheda sonora i suoni. Il tutto avviene molto rapidamente, tanto
rapidamente che quasi non ci si accorge del ritardo che i programmi e
Internet introducono. Ormai il collo di bottiglia (il punto dove i dati
rallentano) è rappresentato dalla nostra connessione al server del
provider piuttosto che dai vari nodi della rete che il dato attraversa.
Sono
presenti, come abbiamo detto, moltissimi programmi per realizzare
videoconferenze in rete, ma probabilmente il più usato a livello mondiale
è Microsoft NetMeeting. Per
usare NetMeeting sono necessarie alcune piccole precisazioni. In primo
luogo, NetMeeting, sebbene sia un programma relativamente piccolo, è
potentissimo e sfrutta dei server di Microsoft per memorizzare e
controllare la presenza in rete degli utenti. Registrandosi, verrà
inserito il proprio nome nella lista del server. Quando la nostra presenza
sarà richiesta ad una conferenza, verremo avvertiti da un messaggio di
chiamata. NetMeeting è un programma che consente modalità diverse di
chiacchierata in rete: via testo, con una chat, via voce grazie a
microfono e altoparlanti, via webcam con immagini e suoni, permettendo
anche il trasferimento di file e di avere una piccola lavagna per
visualizzare dei piccoli appunti in tempo reale. Quando il programma viene
lanciato la prima volta, richiede una serie di parametri, come i propri
dati e soprattutto il parametro riguardante il tipo di collegamento:
modem, rete locale o collegamento veloce. Il tipo di connessione
influenzerà direttamente la qualità del collegamento, per cui è il
parametro più importante per avere delle prestazioni soddisfacenti. Una
volta effettuata la fase di registrazione, apparirà la finestra di lavoro
di NetMeeting, caratterizzata da uno spazio centrale dedicato alle
immagini (evidenziato dalla grafica)e tre bottoni sul lato destro per
effettuare una chiamata. E' necessario conoscere l'indirizzo e-mail del
vostro interlocutore e soprattutto essere sicuri che sia un utente
registrato di NetMeeting! I
bottoni in basso, invece, servono per impostare il tipo di chiamata, chat
o voce/video, con scambio di immagini con la chatboard o con scambi di
file. Questa ultima opzione, consente di inviare in modo diretto un file
da un disco fisso all'altro attraverso la rete, mentre la videoconferenza
prosegue. I file, possono essere aperti e quindi la chiacchierata può
continuare navigando tra gli stessi dati nei due computer. LA
PIAZZA TELEMATICA Nel
mondo telematico tutto è possibile. Lì
anche la comunicazione molti/molti è un fatto normale, quasi naturale:
anche e soprattutto quando questi "molti" sono molto diversi e lontani tra
di loro! VECCHIE
PAROLE PER COSE NUOVE Spesso
usiamo parole vecchie per parlare di cose nuove: a volte in modo
metaforico, talvolta no. Il
mondo di Internet e il mondo dei navigatori sono certamente una cosa
nuova, che si è affermata nel giro di pochissimi anni: i pionieri non
avevano ancora un vocabolario nuovo (e già pronto) per definire questo
scenario. C'era
il vocabolario di prima. E i
pionieri se ne sono serviti abbondantemente, privilegiando le parole che
evocavano le dimensioni dell'avventura, dell'esplorazione, dell'ignoto
marino e spaziale: qui le metafore si sono sprecate. Intanto,
questi primi abitatori del cybespazio crescevano, il mondo che creavano
andava ampliandosi: si organizzavano carovane, si insediavano villaggi, si
edificavano città e dentro a queste città si pianificavano vie, si
aprivano negozi e locali di intrattenimento. LE
NUOVE DIMENSIONI TELEMATICHE Dentro
a questo scenario in evoluzione maturavano nuovi problemi "urbanistici" e
"psicologici". Nel
mondo "reale" risolvere questi problemi sarebbe stato impossibile: lì è
consentita la comunicazione da uno a molti e quella da uno a uno, è già
difficile la comunicazione da molti a uno, ma è addirittura impossibile la
comunicazione da molti a molti. Questa
è la base della comunicazione di gruppo, in Internet.
PIAZZA,
BACHECA, STANZA, SALOTTO, CAFFE' Ma
quali parole (nude e crude) si usano per regolare la comunicazione
molti/molti? Parole
normalissime, che però descrivono cose fin qui considerate anormali:
comunicare tutti assieme, oppure tutti assieme con uno solo Ovviamente
queste parole vengono usate in modo metaforico. E la metafora, di
riflesso, dà nuova luce alla realtà. Vediamone
due: la piazza e la bacheca. In
una piazza "vera" io non riesco a parlare con tutti, e se ci riesco (per
esempio con un microfono) non posso far sì che tutti parlino con me. Nella
cyberpiazza invece posso. Con
quale conseguenza? Che chi frequenta la cyberpiazza acquista una, due,
mille, insomma infinite dimensioni in più. Se
tutti comunicano con tutti si rischia il caos. Com'è,
allora, che nella piazza virtuale della chat capita di sentire quel che
dice l'altro e anche di capirlo? Com'è
che in uno spazio così rumoroso (altra metafora, quella del "rumore", tra
l'altro assai nobile, soprattutto quando viene adottata dal campo tecnico)
ci si riesce ad intendere? PIAZZE
SENZA TARGHE Queste
cyberpiazze non hanno targhe come le realpiazze. Hanno
invece dei temi, e sono questi temi, vale a dire gli argomenti, che ne
delimitano e ne organizzano gli spazi. I
cittadini della Rete non frequentano un luogo perché "ci sono nati", come
accade nelle realpiazze, ma perché hanno scelto di abitare quello spazio.
Inoltre il cittadino virtuale può abitare più di una piazza, certo con
differenti gradi di partecipazione, impegno e assiduità, ma può
appartenere a differenti comunità, il che favorisce assai la messa in
discussione del punto di vista unico Una
piazza sui "segreti dell'html" rischia di essere popolarissima e quindi
popolatissima: ci troverai il giovane e il meno giovane, al limite il
turco e il cinese e lo svizzero assieme (che si comprendono per mezzo
della lingua "passpartout" della rete: l'inglese). E di
questo discutono, su questo si intendono, si danno consigli, cercano idee,
si scambiano trucchi, scatenano accesi dibattiti. CHI
SBAGLIA ... Poi
magari c'è il fuori tema, una battuta che sdrammatizza e spezza la
seriosità e il tecnicismo, o magari interviene un fraintendimento a
portare lontano il discorso (e il gruppo, e quindi la piazza tutta). Ed è
immancabilmente il primo della classe a far rientrare gli interventi nei
ranghi perché vuole a tutti i costi rendere note per intero le sue
conoscenza e abilità. Però
se ti sbagli ed entri in piazza senza sapere di cosa si parla o senza aver
partecipato mai, ti sembra solo un gran caos: acronimi sconosciuti,
abbreviazioni di formule e di parole, e frasi che sembrano non collegarsi
a niente come se fossero state piantate lì per sbaglio, senza capo né
coda, in cerca di una completezza che non possono trovare in sé solamente.
Brandelli, frammenti di discorso che è assai difficile ricostruire.
CHE
BEL CAOS, QUESTA BACHECA! Questa
è proprio una delle caratteristiche della cyberpiazza: non c'è completezza
né senso nell'istantanea, non nella foto di gruppo, tutto acquista un
significato solo nel flusso. E non
c'è registrazione che tenga, le parole statiche non riportano l'andamento,
le indecisioni, i tempi, il fraseggio di una comunicazione che vive solo
ed esclusivamente di tempi: è come sfogliare uno spartito e volerlo sentir
risuonare. L'immagine
della bacheca appartiene di diritto all'immaginario dei cybernauti: ormai
moltissimi costruttori di siti Web eliminano del tutto il riferimento al
nome tecnico, basta un pulsante con la dicitura "bacheca". Cos'è
una bacheca nel mondo reale? Lasciando
da parte il mobile con teca in vetro per l'esposizione di oggetti,
pensiamo alle bacheche di messaggi. Sintetizzando,
non sono altro che spazi pubblici in cui è consentito affiggere dei
messaggi rivolti a chiunque si trovi a passare di lì. In genere le
bacheche non hanno un tema preciso ma dei destinatari abbastanza omogenei
per età o professione, pensiamo ad esempio ad una bacheca scolastica che
gli studenti utilizzano per lasciarsi messaggi. Fisicamente si presentano
come riquadri con stratificazioni di fogli e foglietti dai mille colori,
dalle più disparate calligrafie, appiccicati lì con chissà quale metodo,
con colla o puntine e sui quali si trova di tutto: dagli appartamenti
affittasi alle invettive contro l'ingiustizia del professore di
matematica, alla dichiarazione d'amore per la ragazza del terzo banco "che
non hai mai il coraggio quando la incroci in corridoio".
ORDINE
O CONFUSIONE? Cosa
accade se clicco in corrispondenza della scritta "bacheca
elettronica"? Se un
alunno volesse rispondere al testo, lasciato nel forum da un professore di
matematica, la sua invettiva apparirà, anche se nel frattempo decine di
persone hanno affisso propri messaggi, sotto il messaggio del "prof.",
segnalata dalla caratteristica 'R' di 'replica' e rientrata rispetto al
messaggio precedente. Se volessimo rappresentare il forum utilizzando un
grafo, potremmo disegnare la metà di un albero: lungo il tronco si sale e
scende in ordine cronologico mentre le ramificazioni seguono il filo dei
discorsi. Differentemente dalla bacheca reale, quella elettronica ha come
motivo aggregante un tema di discussione ma nient'affatto un pubblico
omogeneo, poiché pubblico potenziale di ogni forum (fatte salve le
barriere linguistiche) è semplicemente tutto il popolo Web interessato a
quell'argomento, senza limitazioni di sesso, età, religione, razza,
professione e così continuando con le discriminanti.
Cos'ha
in comune questo luogo ordinato, questo colto e riflessivo parente della
chat, con la confusione che caratterizza la bacheche reali?
Se si
leggono i messaggi uno alla volta, pretendendo una coerenza libresca o di
trovare il bandolo della matassa, si capisce dov'è la con-fusione. E'
nell'eterogeneità dei contenuti, dello stile, del tipo di richieste e di
risposte, e risiede perfino nell'ordinamento cronologico che non segue un
filo interno di ordinamento ma assume una prospettiva aerea. Così,
frugando fra questi messaggi si trova di tutto, dall'invettiva alla
dichiarazione d'amore, dalla vendita alla richiesta d'aiuto. Ciò
che veramente fa calzare la metafora della bacheca è il concetto di luogo
pubblico in cui affiggere una propria riflessione perché altri la possano
vedere, in cui buttar lì la propria domanda, mettendosi in attesa che
qualcuno la noti e risponda. TANTI
PUNTI DI VISTA Ma la
caratteristica che fa la differenza, che costituisce la ricchezza di
questo mezzo, è la moltiplicazione del pubblico e dei punti di vista, la
disomogeneità delle persone a cui capita di leggere quel messaggio,
l'enorme differenza di conoscenze, abilità e disponibilità al gioco delle
persone che passano di lì e che costituisce "il bello della Rete", e che
consente casomai di incontrare la compagna del terzo banco ma di un'altra
scuola o di sentirsi fornire informazioni tecniche utilissime da un
bambino di dieci anni, senza accorgersene, e senza accorgersi che se le
avesse date in contesti "reali" non avrebbe mai ottenuto ascolto.
BIBLIOGRAFIA
E SITOGRAFIA "Come
governarsi in una situazione di deterritorializzazione accelerata?
L'invenzione di nuove forme di regolazione politica e sociale appare come
uno dei compiti che s'impongono all'umanità con maggiore urgenza.
Moralmente auspicabile quando porta a un approfondimento della democrazia,
questa invenzione attiene anche alla salute pubblica in quanto condiziona
la soluzione di problemi gravi e complessi del nostro tempo. Sviluppiamo
qui l'ipotesi "utopica" di una democrazia diretta, computerizzata - o di
una agorà virtuale- più adatta dei sistemi rappresentativi attuali a farci
attraversare le acque tumultuose della mutazione antropologica." Pierre
Lévy, L'intelligenza collettiva. Per un'antropologia del
cyberspazio, Feltrinelli, Milano, 1996, pag. 71
"Che
cosa avviene al tessuto organizzativo tradizionale se i dipendenti di una
grande azienda, grazie alla rete, instaurano dei canali di comunicazione
orizzontali prima impossibili tra dipartimenti, filiali e rappresentanze
multinazionali? Quali spazi si aprono per la creazione di coalizioni prima
non realizzabili? Quali le implicazioni sul funzionamento
dell'organizzazione? La rete civica di una città deve ammettere nel gruppo
di discussione sul traffico urbano anche i cittadini di un'altra città,
considerato che i problemi sono simili? Nel qual caso, gli amministratori
di quale città dovrebbero essere indirizzate le indicazioni di un gruppo
di discussione? Ai militanti di un'ipotetica sezione virtuale di partito
deve essere concesso il diritto di voto anche alle riunioni della sezione
territoriale? E ancora, sulla scelta dei candidati di quale collegio
elettorale è opportuno che si pronunci la loro sezione virtuale? Dal
'globale' al 'locale', dunque, e dal 'locale' al 'globale', sono i due
percorsi paralleli che, se compiuti entrambi, traducono vicendevolmente
due tipologie distinte e coniugano l'ambito delle reti con la realtà
convenzionale". Lucio
Picci, La sfera telematica. Come le reti trasformano la
società,Baskerville, Bologna, 1999, pag. 27-28. "I
gruppi elettronici offrono anche un senso di affiliazione. Nonostante che
i partecipanti ai gruppi elettronici possano essere circondati da gente al
lavoro o a scuola, almeno alcuni di loro si sentono soli di fronte a un
problema o a una situazione. Se la situazione è complessa, trovano facile
credere che si colpa loro, dal momento che nessun altro intorno a loro ha
lo stesso problema, oppure un punto di vista simile. Sebbene i gruppi
elettronici siano composti di solito da sconosciuti, dal momento che hanno
un interesse in comune è probabile che abbiano anche esperienze comuni. Il
risultato della scoperta che anche altri sono nella stessa situazione o
hanno lo stesso problema può essere la constatazione: 'Allora non sono
solo!'. In questo modo i gruppi elettronici forniscono un sostegno
emozionale ai loro membri […] Questi gruppi elettronici fanno molto di più
che fornire informazioni: offrono l'opportunità di mettersi in contatto
con gli altri, forniscono sostegno e un senso di comunanza. Certo, danno
anche informazioni; ma, come ha detto il componente di un gruppo, sono
'informazione con un punto di vista'". Andrea
Aparo, C'è un
tesoro online, la gente, 1999. "Domanda
|